Commercio. La Regione incontra gli ambulanti della Montagnola di Bologna. L’assessore Corsini e il sottosegretario Baruffi porteranno a Roma le loro istanze, oltre all’impegno di istituire un tavolo di lavoro coi Comuni per un protocollo su fiere e sagre
Bologna – L’assessore regionale a Turismo e Commercio, Andrea Corsini, e il sottosegretario alla Presidenza della Giunta, Davide Baruffi, hanno incontrato in Regione i rappresentanti degli ambulanti della “Montagnola”, lo storico mercato di Bologna, che hanno indetto oggi una manifestazione di protesta nel capoluogo per il perdurare delle chiusure dovute all’emergenza sanitaria.
Quattro le richieste principali emerse durante l’incontro che, pur non competendo direttamente da decisioni di Viale Aldo Moro, sono state ascoltate e condivise da Corsini e Baruffi.
In primo luogo, gli ambulanti chiedono la proroga fino a fine anno, ora la scadenza è fissata al 30 giugno, del pagamento della tassa di occupazione di suolo pubblico. Altra proroga viene chiesta per i mutui, sempre alla fine dell’anno e poi la questione degli oneri Inps, che rappresentano per loro la voce di spesa maggiore, per la quale si chiede anche qui uno slittamento dei termini di pagamento.
Corsini e Baruffi hanno sottolineato che le tre richieste sono in linea con quanto già evidenziato dalla Regione al Governo attraverso lettere e sollecitazioni inviate negli scorsi giorni e che si faranno comunque carico di portarle nuovamente all’Esecutivo. Oltretutto, assessore e sottosegretario hanno ricordato che le attuali proroghe e sospensioni sono state accolte da Roma proprio grazie alle richieste delle Regioni, Emilia-Romagna in primis.
L’ultima richiesta riguarda le fiere e le sagre. Gli ambulanti chiedono alla Regione di istituire un tavolo di lavoro con i Comuni per delineare un protocollo che permetta di far svolgere in sicurezza queste attività che sono state praticamente sospese fino ad ora. Anche qui Corsini e Baruffi hanno rassicurato i rappresentanti degli ambulanti della Piazzola che istituiranno il tavolo di confronto con le amministrazioni locali, sempre che le attività in questione siano permesse dal nuovo Dpcm nazionale in via di definizione. /BB