Protezione civile. Sono stati 251 i volontari impegnati la scorsa estate per l’assistenza alla balneazione da terra e nel supporto operativo via mare per prestare soccorso a barche in difficoltà o nel recupero di naufraghi
Bologna – L’azione della Protezione civile si estende alle emergenze in mare. Con il coinvolgimento operativo dei volontari sui litorali - a supporto e sotto il coordinamento delle Autorità Marittime competenti – in Emilia-Romagna si fa un passo avanti nella sicurezza di bagnanti e diportisti sulle spiagge e nelle acque del territorio.
Sono 251 i volontari che, con il supporto di 7 unità navali, hanno svolto nel corso dell’estate attività di perlustrazione a carattere preventivo lungo il litorale emiliano-romagnolo.
Si tratta dei primi risultati del protocollo triennale siglato lo scorso agosto dall’Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile con la Direzione marittima di Ravenna. L’iniziativa ha valore per tutte le sedi di Capitaneria di Porto (o Uffici circondariali marittimi) della costa regionale. La prima sperimentazione ha riguardato il periodo tra il 5 agosto, data della sottoscrizione, e il 15 settembre.
“Dopo la fase di avvio che ha dato esiti positivi- commenta l’assessore regionale alla Protezione civile, Irene Priolo– per il 2022 l’obiettivo è valorizzare per l’intera estate l’importante ruolo che può essere giocato dalle associazioni aderenti al Protocollo nel contribuire a diffondere i principi dell’agire responsabile e consapevole da parte di tutti a tutela della sicurezza in mare, mettendo in campo un’azione diffusa di prevenzione ed informazione a favore di turisti, bagnanti e diportisti”.
Le associazioni di volontariato che la scorsa estate hanno messo a disposizione i propri volontari di protezione civile per le azioni previste dalla convenzione sono: il Centro Soccorso Sub Roberto Zocca (Coordinamento Forlì-Cesena); la Guardia Costiera Ausiliaria (Coordinamento di Ravenna); il Nucleo di Protezione Civile – Gruppo Sommozzatori – Gigi Tagliani, i Sub Rimini Gian Neri – Gruppo di Protezione Civile, i Volontari Soccorso in Mare, Rimini Rescue, CRI – Riccione e CRI Rimini (Coordinamento di Rimini).
Aderiscono alla convenzione anche il Coordinamento delle Associazioni di Volontariato Protezione Civile della Provincia di Ferrara (Coordinamento di Ferrara) ed i Volontari di Protezione Civile Persiceto (Consulta di Bologna).
I contenuti della convenzione
Secondo l’accordo siglato l’ambito operativo del sistema di Protezione civile regionale nella gestione delle emergenze in mare distingue tra le attività che volontari e operatori possono mettere in campo sulla fascia costiera e fino a 300 metri dalla battigia da quelle previste dai 300 metri alle 3 miglia nautiche.
Fino a 300 metri dalla battigia può essere svolto un servizio di assistenza alla balneazione da terra, con personale qualificato, per la costante sorveglianza da terra e l’eventuale soccorso ai turisti, senza l’uso di barche a motore, per prevenire gli incidenti in acqua a supporto dei bagnini del salvataggio. Particolare attenzione viene posta sui tratti di litorale carenti di strutture deputate al salvamento.
Con l’utilizzo di mezzi nautici a motore in dotazione alla Protezione civile, può essere svolto un servizio di supporto operativo - sotto il diretto coordinamento delle Sale Operative delle articolazioni territoriali della Direzione Marittima dell’Emilia-Romagna - nel tratto di mare compreso fra i 300 mt. e le 3 miglia nautiche.
I volontari possono venire impiegati: nel soccorso di mezzi nautici in avaria, nel salvataggio dei naufraghi col loro trasporto dalla zona dell’incidente ad un luogo di sbarco sicuro individuato dall’Autorità Marittima, nell’accompagnamento di personale medico e paramedico sul luogo dell’evento, nel supporto al monitoraggio in mare per la prevenzione di emergenze connesse a situazioni che possono determinare un rischio per la pubblica e privata incolumità (ad esempio lo sversamento di sostanze nocive in acqua, con pericolo per l’ambiente e la balneazione). Si tratta di azioni di supporto subordinato e sotto il diretto coordinamento dell’Autorità Marittima locale. I volontari possono venire anche impiegati nel verificare le segnalazioni di incidenti e le richieste di intervento che pervengono spesso in modo incompleto o impreciso, per aiutare a localizzare meglio l’accaduto e definire le necessità di mezzi e uomini della Guardia Costiera.
Per assicurare un efficiente coordinamento delle risorse in campo, ogni tratto di costa fa riferimento ai volontari di uno specifico Coordinamento provinciale del volontariato di Protezione civile, sotto il coordinamento dell’Autorità marittima competente per territorio: il tratto di costa tra Cattolica a Bellaria Igea Marina è di competenza del Coordinamento di Rimini (l’Autorità marittima di riferimento è la Capitaneria di Porto di Rimini); il litorale da San Mauro a Mare a Tagliata di Cervia è sotto il Coordinamento della Provincia di Forlì-Cesena (l’Autorità marittima è l’Ufficio Circondariale marittimo di Cesenatico); da Tagliata di Cervia a Ravenna - Casalborsetti la competenza è del Coordinamento Provinciale di Ravenna (sotto la Capitaneria di porto di Ravenna); del tratto di costa dai Lidi Ferraresi a Foce Po di Goro è responsabile il Coordinamento Provinciale di Ferrara. Su questa parte di litorale, coi volontari ferraresi, collaborano anche volontari afferenti alla Consulta di Bologna (l’Autorità marittima di riferimento è l’Ufficio Circondariale marittimo di Porto Garibaldi).
Il protocollo prevede anche che addestramenti ed esercitazioni congiunte vengano effettuate periodicamente, prima dell’avvio della stagione estiva, per perfezionare l’integrazione delle componenti coinvolte e ipotizzare scenari realistici d’intervento anche in condizioni meteo-marine complicate. Queste simulazioni si svilupperanno per ambiti provinciali d’intervento, sotto la direzione dell’Autorità Marittima coordinatrice, anche senza preavviso, per meglio testare la prontezza operativa. /red