RPT/Ricostruzione. Riapre al culto la Chiesa Santa Maria dei Servi di Novellara (Re) dopo il sisma. Dalla Regione un contributo di circa 300 mila euro per il rafforzamento strutturale
Bologna. A Novellara (Re) riapre al culto la Chiesa di Santa Maria dei Servi, edificio barocco tutelato dai Beni culturali, appartenente alla diocesi di Reggio Emilia-Guastalla. Eretta tra il 1654 e il 1674 sotto l’egida del conte Alfonso II Gonzaga, la bella chiesa sussidiaria novellarese aveva risentito fortemente del terremoto del maggio 2012, tanto da imporne la chiusura al pubblico per ragioni di sicurezza.
Domani, al termine di complesse opere di consolidamento e miglioramento sismico, finanziate dalla Regione Emilia-Romagna con 281.860 euro, la chiesa torna ad essere fruibile dai fedeli e dalla comunità novellarese in tutta sicurezza.
L’intervento, completamente finanziato dal Commissario per la Ricostruzione ed effettuato su progetto dello Studio Guidetti Serri di Reggio Emilia, ha riguardato il rafforzamento generale della struttura dell’edificio in corrispondenza della sommità delle murature perimetrali. In particolare sono stati realizzati dei cordoli nel sottotetto della chiesa per collegare le diverse componenti strutturali. Analogamente ai livelli inferiori si è proceduto con l’inserimento di catene longitudinali e cordoli a livello della trabeazione interna per collegare la facciata al resto della chiesa. Stessa cosa è avvenuta nei sottotetti delle cappelle laterali.
Sono inoltre stati effettuati altri due interventi importanti: il consolidamento delle volte della navata centrale e di quelle laterali gravate da numerose e diffuse lesioni e la realizzazione di una struttura a sostegno del timpano. È stato infine realizzato il restauro e il recupero delle finiture e delle decorazioni.
La chiesa aveva tra l’altro già subito ristrutturazioni a causa del sisma del 1996 (che proprio tra Bagnolo in Piano e Novellara aveva avuto il suo epicentro).
La storia della chiesa
La Chiesa dei Servi di Maria, in stile barocco ad una sola navata e tre cappelle laterali per parte, fu consacrata il 24 maggio del 1674 e venne dedicata a S. Giovanni Battista e S. Filippo Benizzi. Nel 166 il Duca di Modena Francesco III d’Este soppresse il convento, che era edificato a lato della chiesa (ora abbattuto) e pose la chiesa ed i relativi arredi in vendita. Chiesa ed arredi vennero acquistati in blocco, per 100 zecchini, dalla Confraternita del Carmine di Novellara, che vi trasferì anche la statua della Madonna, fino ad allora conservata nell’Oratorio adiacente la Chiesa Collegiata. Con il Decreto napoleonico dell’aprile 1808, che ordinava la chiusura di tutte le chiese delle città, ad eccezione delle parrocchiali, iniziarono varie peripezie per la chiesa che finì col diventare sussidiaria della Collegiata di S. Stefano. Nel tempo l’edificio ha conservato il suo impianto originario, tranne la prima cappella di sinistra che ha subito varie trasformazioni. La sagrestia è posta sul lato est. Sul lato opposto è situata invece la torre campanaria./CL
(In allegato due immagini della chiesa)