Parchi. A Marzabotto (Bo) un convegno per fare il punto sulle attività e il futuro delle aree protette

Dalla Regione 1,8 milioni di euro per il contrasto alla perdita di biodiversità, valorizzazione degli ecosistemi, promozione del turismo sostenibile. Lori: “Essenziale il dialogo coi territori e in particolare con gli Enti impegnati in primo piano sulla valorizzazione di un patrimonio unico”
15/10/2022 12:59

Bologna - “I momenti di incontro sono occasioni essenziali per fare il punto e segnare la rotta per il futuro. Sono tante le iniziative programmate dall’Ente parchi Emilia orientale e altrettante le risorse e le attività messe in campo dalla Regione per valorizzare e tutelare questi patrimoni verdi”. Lo ha detto oggi l’assessora regionale alla Montagna, parchi e forestazione Barbara Lori intervenendo all’incontro “Proposte di attività nelle nostre aree protette”, organizzato dall’Ente parchi Emilia orientale a Marzabotto (Bo).

 

Dalla Regione risorse per 1,8 milioni di euro

Arrestare la perdita della biodiversità, proteggere e ripristinare gli ecosistemi, promuovere il turismo sostenibile. L’assessora Lori ha riassunto in questo modo l’impegno della Regione a fianco dell’Ente Parchi Emilia orientale. Un impegno che si è concretizzato nel finanziamento di 8 progetti di valorizzazione ambientale per quasi 727mila euro, oltre che in un aiuto concreto per sostenere le spese di gestione dell’Ente  di oltre 1 milione di euro  nel 2022. Sempre nel 2022 sono 11 gli interventi di manutenzione della rete escursionistica sostenuti con un contributo di quasi 60 mila euro, per 260 chilometri di percorsi interamente ricadenti nell’area protetta. L’Ente parchi Emilia Orientale comprende cinque  parchi regionali ricadenti nella Provincia di Bologna: Abbazia di Monteveglio, Corno alle Scale, Gessi Bolognesi e Calanchi dell'Abbadessa, Laghi Suviana e Brasimone, Monte Sole. Oltre alla Riserva Naturale del Contrafforte Pliocenico, nonché numerosi siti di Rete natura 2000.

Tra i vari temi affrontati l’assessora torna sulla candidatura delle Aree carsiche gessose dell’Appennino emiliano-romagnolo a Patrimonio mondiale dell’umanità: “Entro novembre gli esperti Unesco porteranno a termine la prima fase di valutazione attraverso sopralluoghi e incontri sul territorio- ha aggiunto-. Attendiamo fiduciosi. Ma a prescindere da quale sarà l’esito, questa candidatura non solo ci rende orgogliosi, ma deve rappresentare  un’occasione di ulteriore di valorizzazione di un intero territorio e di un fenomeno di straordinario di valore ambientale, storico e culturale”.

Il “Carsismo nelle Evaporiti e Grotte dell’Appennino Settentrionale” costituisce il più studiato fenomeno di questo tipo al mondo. Sette i siti interessati nelle province di Reggio Emilia, Bologna, Rimini e RavennaAlta Valle Secchia, Bassa Collina Reggiana, Gessi di Zola Predosa, Gessi Bolognesi, Vena del Gesso Romagnola, Evaporiti di San Leo, Gessi della Romagna Orientale. 

Aree accomunate dalla presenza di rocce che si sono formate nel corso dei millenni in seguito all’evaporazione delle acque marine che ricoprivano queste zone e alla concomitante concentrazione dei sali minerali tra cui  appunto il gesso.

La candidatura a Patrimonio mondiale dell’umanità è stata depositata a marzo presso il Centro Unesco di Parigi. L’iter di valutazione si concluderà nell’estate del 2023 con il pronunciamento definitivo del Comitato internazionale Unesco.

 

Red

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ultima modifica 2022-10-15T12:59:13+02:00
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