Imprese. Versuni Manufacturing Italy (ex Saeco) di Gaggio Montano: incontro oggi in Regione e a breve un nuovo appuntamento dove si attendono dettagli sul futuro dell’azienda. L’assessore Colla: “Ci aspettiamo dalla proprietà un piano industriale per i prossimi due anni”
Bologna – “Aspettiamo dall’azienda valutazioni precise sui volumi di fatturato e sul piano industriale per il 2024/25 della Versuni Manufacturing Italy (ex Saeco) di Gaggio Montano. È necessario consolidare e sviluppare con investimenti il sito”.
Così l’assessore regionale allo Sviluppo economico e Lavoro, Vincenzo Colla, al termine di un incontro che si è svolto oggi in Regione per fare il punto sull’azienda dell’Appenino bolognese, dopo che le rappresentanze sindacali avevano espresso preoccupazioni sulle prospettive del sito, in seguito al ricorso alla cassa integrazione.
Sindacati che anche durante il summit in viale Aldo Moro hanno espresso preoccupazione per il calo della produzione e hanno richiesto chiarimenti sugli investimenti del sito di Gaggio Montano, sulla tenuta occupazionale e su un piano industriale di prospettiva.
L’azienda ha comunicato l’avvenuta internalizzazione della produzione di una macchina prodotta precedentemente in Cina e confermato la partenza nel settembre 2024 della nuova macchina per il caffè a marchio Gaggia proprio nel sito di Gaggio Montano. Annunciato anche il potenziamento del centro ricerche e sviluppo di Casalecchio di Reno, sempre nel bolognese, con la creazione di un Digital Hub.
Il tavolo sarà convocato tra alcune settimane, non appena l’azienda avrà approntato un piano industriale richiesto sia dalle istituzioni che dalle organizzazioni sindacali.
Presenti all’incontro, oltre l’assessore Colla, il Capo di gabinetto della Città Metropolitana Sergio Lo Giudice, il sindaco di Gaggio Montano, Giuseppe Pucci, in rappresentanza del Gruppo Versuni Annalisa Boncompagni e Francesca Ferlini, Confindustria Emilia Centro, l’Agenzia regionale per il Lavoro, le rappresentanze sindacali Fiom-Cgil e Fim-Cisl e i rappresentanti dei lavoratori.
Gianni Boselli