Agricoltura. Aiuti alle imprese, la Commissione europea modifica il dispositivo del ‘de minimis’ in ambito agricolo: i tetti salgono da 25 a 50mila euro nel classico periodo di tre anni. L’assessore Mammi: “Siamo soddisfatti, accolte le nostre richieste per una misura in grado di consentire interventi rispettosi degli aiuti di stato per contrastare i cali di redditività alle aziende”
Bologna - “Accogliamo con soddisfazione l’aumento del sostegno del ‘de minimis’ agricolo, per garantire più possibilità di intervento per mantenere redditività alle imprese. Un provvedimento che la Regione Emilia-Romagna aveva richiesto in più occasioni e che attendevamo da tempo”.
Così l’assessore regionale all’Agricoltura e ai Rapporti con l’Ue, Alessio Mammi, commentando la modifica del regolamento sugli aiuti al settore agricolo (regime ‘de minimis’) adottato dalla Commissione europea.
L'aumento del massimale per impresa su un periodo di tre anni passa da 25mila a 50mila euro, tenendo conto di diversi fattori, tra cui l'esperienza acquisita, gli sviluppi del mercato e l'inflazione eccezionale registrata negli ultimi anni in questo settore, ma anche quella che si prevede nel periodo fino alla scadenza del regolamento che resterà in vigore fino al 31 dicembre 2032.
“Con la modifica, gli Stati membri- ha aggiunto Mammi- possono fornire sostegno agli agricoltori in modo più coerente con le difficoltà crescenti del settore, nonché in modo più flessibile per reagire alle crisi in rapida evoluzione che interessano il mercato e a quelle provocate dalle catastrofi naturali sempre più frequenti per effetto dei cambiamenti climatici. Si tratta pertanto di una buona notizia che gioverà a tante imprese. Continueremo a far sentire la voce delle Regioni in Europa, per garantire un’attenzione sempre alta ai territori regionali e locali e soprattutto alle imprese, che devono essere messe nelle condizioni di rafforzare la filiera agroalimentare in tutto il continente europeo”.
Le modifiche
Adeguati anche i "massimali nazionali”, calcolati sulla base del valore della produzione agricola dello Stato membro, che passano dall'1,5% al 2% della produzione agricola nazionale, e il periodo di riferimento è esteso dal 2012-2077 al 2012-2032, il che permette di tenere conto dell'incremento di valore registrato dalla produzione agricola soprattutto negli ultimi anni e di aumentare di conseguenza il massimale nazionale per tutti gli Stati membri. Soppresso il "limite settoriale", che impediva agli Stati membri di concedere allo stesso settore di prodotti aiuti ‘de minimis’ superiori al 50% del massimale nazionale. Inoltre, è stato introdotto un registro centrale obbligatorio degli aiuti ‘de minimis’ a livello nazionale o europeo, che aumenterà la trasparenza e ridurrà gli oneri amministrativi a carico degli agricoltori, per lo più microimprese, che attualmente utilizzano un sistema di autodichiarazione. Inoltre, il compito di controllare la conformità alle norme non incomberà più su di loro (i registri centrali sono al momento volontari per gli Stati membri).
Gianni Boselli