Protezione Civile. Il presidente de Pascale a Faenza alla consegna dei nuovi mezzi del coordinamento di Ravenna: “Serve un nuovo cambio di paradigma per gestire le emergenze e proteggere le nostre comunità”
Bologna - Il presidente della Regione, Michele de Pascale, questa mattina a Faenza ha partecipato alla consegna dei nuovi mezzi del coordinamento di Protezione civile di Ravenna. Presente all’evento anche la sottosegretaria con delega all’alluvione, Manuela Rontini.
“È molto significativo che questa sia la mia prima uscita pubblica da presidente della Regione– ha detto de Pascale, che ha mantenuto per sé tutte le deleghe alla sicurezza territoriale e alla Protezione civile–. E’ la conferma che intendo occuparmi in prima persona del contrasto al dissesto idrogeologico, insieme alla sottosegretaria Rontini, poiché entrambi veniamo da queste terre lacerate dalle alluvioni e sappiamo bene ciò che le nostre comunità hanno dovuto patire nell’ultimo anno e mezzo”.
“Quello che è successo- ha proseguito -deve aver cambiato profondamente la scala delle nostre priorità e il paradigma con cui affrontiamo le emergenze: vale per la politica, vale anche per la nostra organizzazione e per la capacità di risposta; perché la verità è che negli ultimi cinque anni, siamo passati da un'emergenza all'altra, prima la pandemia, poi le alluvioni, e sistematicamente non ci siamo fatti trovare perfettamente preparati, avendo in un certo senso derubricato i rischi”.
Infatti, ha ricordato de Pascale, “il nostro sistema sanitario, pur dando il massimo, non era preparato a gestire una pandemia e allo stesso modo il nostro sistema di Protezione civile non era abbastanza robusto per affrontare al meglio eventi alluvionali tanto violenti, pur in una terra storicamente soggetta ad alluvioni”. Dunque, “è venuto il momento di agire per essere perfettamente preparati nei momenti di difficoltà, non solo dal punto di vista della prevenzione, ma anche strutturando e rafforzando ulteriormente il nostro sistema di Protezione civile, in modo da proteggere al meglio le nostre comunità e i territori in questo momento storico in cui le calamità naturali di grande violenza sono sempre più frequenti”.
Il presidente ha concluso, sottolineando che “inizia una stagione nuova in cui dobbiamo metterci in discussione e provare a ridisegnarci, anche e soprattutto con l’aiuto dei volontari e delle volontarie, figure assolutamente indispensabili ed esperte nella gestione delle emergenze, che intendiamo interpellare non solo quando suona l’allarme, ma anche per decidere insieme ciò che dobbiamo fare per poter dare risposte ancora migliori”.