Treni. Rapporto Pendolaria 2025 sulla situazione del trasporto pubblico in Italia. De Pascale e Priolo: “La battaglia di Legambiente è anche la nostra. Vogliamo lavorare per dare alle cittadine e ai cittadini un servizio ferroviario migliore per puntualità, accessibilità, sicurezza, capienza e comfort dei convogli. Non partiamo da zero, ma occorre ancora fare tanto per un diritto alla mobilità pieno e concreto”

Nel 2026 la linea ferroviaria regionale sarà completamente elettrificata, con un servizio tra i più avanzati in Italia e in Europa, e termineranno i lavori della Bologna-Prato con le ‘autostrade viaggianti’ che diminuiranno notevolmente il trasporto merci su gomma in Appennino. Avanzano anche i cantieri di ricucitura urbana a Bologna e Ferrara e il piano di ammodernamento delle stazioni. Verso la convocazione di Rfi e Trenitalia Tper per migliorare il servizio sulla Bologna-Ravenna
19/12/2024 16:14

Bologna – “La battaglia che Legambiente porta avanti da anni perché nel Paese il trasporto pubblico diventi una priorità nazionale, è sacrosanta. Nel suo ultimo Rapporto ‘Pendolaria’, uscito pochi giorni fa, nessuna linea ferroviaria dell’Emilia-Romagna è stata classificata tra le peggiori, ma questo non può e non deve bastarci. Il diritto alla mobilità delle cittadine e dei cittadini deve essere pieno e concreto. E noi vogliamo lavorare da subito per fornire agli emiliano-romagnoli un servizio ferroviario migliore, con treni che arrivano e partono in orario, adeguati per capienza e comfort, dove la sicurezza sia garantita al personale e ai viaggiatori, con stazioni e bagni puliti, e con servizi inclusivi e accessibili a tutti. Su questo non arretreremo di un passo”.

Così il presidente della Regione, Michele de Pascale, e l’assessora regionale a Mobilità e Trasporti, Irene Priolo, sul Rapporto 2025 di Legambiente che ogni anno restituisce la situazione del trasporto pubblico in Italia.

“In Emilia-Romagna non partiamo certo da zero- proseguono-. In questi ultimi anni il grosso investimento fatto con la ‘cura del ferro’ ha permesso alla Regione di sostituire praticamente tutta la flotta dei treni regionali con mezzi moderni, competitivi e a basso impatto ambientale. Nel 2026 l’intera rete ferroviaria regionale sarà completamente elettrificata – la Reggiana già lo è, il prossimo anno si completerà la Parma-Suzzara e poi la Ferrara-Codigoro -, ponendo l’Emilia-Romagna tra i territori più avanzati in Italia e in Europa per estensione del servizio a ‘emissioni zero’. Sempre nel 2026 termineranno i lavori di Rfi sulla Bologna-Prato rendendo possibili le ‘autostrade viaggianti’ grazie all’allargamento delle gallerie che diminuirà in modo significativo il trasporto delle merci su gomma in Appennino e rafforzando nello stesso tempo la capienza dei convogli per i pendolari con l’entrata in servizio dei treni Rock. Senza contare i lavori di ammodernamento delle stazioni e gli interventi importanti di ricucitura urbana a Bologna, per rendere pienamente operativo il servizio ferroviario metropolitano, e di Ferrara come porta privilegiata di accesso verso il Porto di Ravenna”.

“La criticità più eminente tra un capoluogo di provincia e il capoluogo regionale è rappresentata dalla Bologna-Ravenna che è strategica per diverse ragioni: per il Servizio ferroviario metropolitano della Città Metropolitana, per la connessione tra le due città e il Porto di Ravenna e per il collegamento con le località turistiche della Riviera, come ad esempio Cesenatico e Cervia- sottolineano de Pascale e Priolo-.  Nel programma di mandato abbiamo scritto chiaramente che la linea andrà potenziata sia per i pendolari sia per le lunghe percorrenze. E su questo punto convocheremo Rfi e Trenitalia Tper, perché al netto dei progetti, seppur importanti, di adeguamento dell’infrastruttura, anche a infrastruttura esistente pretendiamo da subito una maggiore efficienza del servizio”.

“La battaglia di Legambiente è quindi anche la nostra- concludono-, una battaglia di civiltà che vedrà il nostro impegno costante. Ma c’è bisogno di un salto di qualità anche del Governo, perché vanno garantiti finanziamenti, infrastrutture e tempi adeguati. Solo così nel nostro Paese la mobilità diventerà un vero diritto per tutti”.  

Red

 

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ultima modifica 2024-12-19T16:14:26+01:00
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