Cultura. Musica, al via il Programma triennale 2024-26 con oltre 6,5 milioni di euro di risorse. Felicori: “Piano ambizioso che punta su formazione e sviluppo. L’obiettivo è creare lavoro e imprese di qualità, valorizzando autori e produzioni dell’Emilia-Romagna in Italia e all’estero”
Bologna – Nuove competenze, più formazione e valorizzazione della musica, un settore considerato strategico per la crescita culturale ed economica delle comunità.
Per i prossimi anni la Regione punta sempre più ad avvicinare le persone al mondo della musica, potenziando l’educazione musicale oltre ad assicurare il proprio sostegno alle imprese del mondo dello spettacolo, alle nuove piattaforme per la diffusione e internazionalizzazione dei contenuti e la fruizione nei locali e nei festival.
L’Assemblea legislativa ha approvato ieri sera il nuovo Programma regionale per lo sviluppo del settore musicale, presentato dalla Giunta. Entra così nel terzo triennio di attuazione la legge regionale 2 del 2018, con uno stanziamento per il triennio 2024-2026 di oltre 6,5 milioni di euro con l’obiettivo di favorire la produzione e la fruizione della musica contemporanea originale e la realizzazione di corsi realizzati da bande, cori e scuole di musica riconosciute.
“In un settore, quello musicale, in crescita e sempre più coinvolto nelle sfide di un mercato internazionale- commenta l’assessore regionale alla Cultura, Mauro Felicori- è rilevante il ruolo degli operatori regionali: guardando i dati del 2022, l’Emilia-Romagna si è collocata al primo posto tra le regioni italiane per finanziamenti ministeriali al settore musicale”.
“Il Piano- prosegue Felicori-, rilancia e completa le misure adottate nel triennio precedente. L’Emilia-Romagna, una realtà metropolitana che va da Rimini a Piacenza, vuole essere un grande polo della creatività in Italia e la musica gioca un ruolo importante, supportata da numeri in costante crescita su produzione e consumi. Ma l’obiettivo è anche di portare autori e produzioni all’estero, sfruttando le nuove tecnologie e una promozione più forte sul mercato nazionale e internazionale”.
Il piano triennale 2024-26
Rafforzare l’offerta musicale, anche con progetti in collaborazione con le scuole, come veicolo di socializzazione e contrasto alla povertà educativa degli studenti. Le strategie di intervento regionale delineate nel Programma 2024-2026 prevedono continuità nel sostegno alla qualificazione dell’offerta educativa e formativa, ambito nel quale continueranno a essere finanziati percorsi di alfabetizzazione e formativi di base promossi da scuole di musica, bande e cori della regione. Nell’anno scolastico 2023/2024 sono state 205 le scuole di musica riconosciute dalla Regione, con una diffusione capillare sul territorio e attività che coinvolgono quasi 24mila studenti, di cui oltre 7mila di età inferiore agli otto anni.
Prosegue la valorizzazione del liscio, continuando nel percorso a supporto della candidatura a Patrimonio Immateriale Unesco, e del mondo della musica popolare.
Per il rafforzamento della filiera, grazie a ulteriori contributi derivanti da fondi europei, si investirà in percorsi di specializzazione e di alta formazione in favore di competenze nuove e innovative e si promuoverà lo sviluppo di capacità imprenditoriali, l’occupazione qualificata e la ricerca e il trasferimento tecnologico.
Tra le novità del Programma 2024-2026 il riconoscimento dei live club, volto a favorire la produzione e l’esecuzione della musica contemporanea originale e a promuovere l’educazione all’ascolto. Saranno sostenuti i locali di musica dal vivo che offrono con continuità una programmazione di qualità e si impegnano a dedicare spazi di sperimentazione per i nuovi talenti.
Il consolidamento delle attività della E-R Music Commission si tradurrà in un rafforzamento della promozione dei progetti musicali sostenuti dalla Regione e dell’internazionalizzazione del sistema musicale regionale, grazie anche al sostegno all’organizzazione di tour dei giovani musicisti e nuovi autori e all’azione della Music Export, realizzata in collaborazione con Ater Fondazione.
Olga Cavina
In allegato: i numeri del settore musicale in Emilia-Romagna