Tour de France. Domani la seconda tappa Cesenatico-Bologna: l’omaggio della Grande Boucle a Marco Pantani e alla Romagna che è ripartita dopo l’alluvione. Bonaccini: “Una grande festa popolare, nel ricordo di un campione straordinario, ma anche un’occasione importante di visibilità per queste comunità, che hanno mostrato a tutta Italia la forza della solidarietà e la tenacia della ripartenza”
Bologna - Il Tour de France rende omaggio a Marco Pantani, il grande ciclista romagnolo vincitore della Grande Boucle nel 1998, lo stesso anno in cui aveva conquistato il Giro d’Italia. Ultimo in ordine cronologico a riuscirci.
Quei giorni straordinari rivivranno domani, domenica 30 giugno, nella tappa Cesenatico-Bologna: 200 chilometri nel nome e nel ricordo dell’amatissimo Pirata, il campione nato in riva al mare, ma che ha saputo dare il meglio di sé in montagna, come la fuga sul Galibier nel 1998, ormai consegnata alla storia del ciclismo, conferma.
“Questi sono giorni di festa. Una grande festa popolare come è giusto che sia per uno sport come il ciclismo, così amato e seguito, che va sulle strade e tra la gente. E che in Emilia-Romagna ha radici profonde. Ed è bello che gli organizzatori del Tour abbiano scelto di dedicare una tappa a Pantani, un campione che ci ha regalato emozioni indimenticabili- sottolinea il presidente della Regione, Stefano Bonaccini-. Ma questa tappa ha per noi un altro importante significato: domani i ciclisti si sfideranno nel cuore di quei territori che appena un anno fa sono stati colpiti da una delle alluvioni più gravi di sempre. Il mio augurio è che la grande vetrina del Tour possa essere anche un’occasione per dare visibilità a questi luoghi e alle loro comunità che con coraggio si sono rialzate. Se lo meritano per l’esempio di tenacia e solidarietà che hanno offerto a tutta Italia”.
Nel cuore della Romagna e l’arrivo a Bologna
Una tappa nel cuore della Romagna, dunque, nei luoghi che hanno dato al ciclismo grandi campioni. E tra i tanti anche Ercole Baldini, il treno di Forlì, vincitore di una tappa nel 1959 che sarà omaggiato a Faenza, nel luogo più vicino al suo luogo di nascita, dal direttore del Tour, Christian Prudhomme.
La partenza da Cesenatico è prevista alle 12. Con un passaggio anche davanti al museo Spazio Pantani. Ma tutta la tappa sarà un omaggio all’indimenticabile campione lungo le strade della Romagna nelle quali si allenava. Con un passaggio anche all’Autodromo di Imola e dalla cima della Gallisterna, diventata celebre ai Mondiali di Ciclismo del 2020, organizzati a tempo di record in Emilia-Romagna durante l’emergenza covid. Per terminare con il duplice passaggio sulla salita di San Luca a Bologna.
L’entrata dei corridori a Bologna è attesa tra le 16.00 e le 16.30, mentre l’arrivo finale in piazza VIII Agosto, davanti al parco della Montagnola tra le 17.00 e le 17.30.
E per salutare l’arrivo del Tour, Bologna si è vestita a festa. Sono 16 i chilometri di tessuto con cui in questi giorni sono state addobbate le strade cittadine lungo il percorso: luminosi nastri gialli fissati fra i palazzi, fra gli alberi, sui balconi, alle finestre, sotto i portici.
A Cesenatico domenica 30 giugno l’inaugurazione della suggestiva installazione dell’artista Simone Tribuiani: una gigantografia del Pirata che pedala, sul prato dello stadio comunale dove è collocato il villaggio di partenza. Una seconda installazione di Tribuiani nello specchio d’acqua davanti alla spiaggia libera di Piazza Costa, realizzata con la collaborazione della Cooperativa Stabilimenti Balneari: un’enorme bicicletta galleggiante composta con le boe.
Tra le altre installazioni la vela gialla realizzata dall’Associazione “Un Mare di Lana” e issata sulla barca “Le tre fff” lungo il Portocanale, che va ad affiancare quella celebrativa di Pantani affissa sulla facciata del Municipio. Tinta “Giallo Tour” anche per la pista ciclabile di Via Mazzini e Via Saffi, con i loghi ufficiali di tappa a ricordare questo importante evento per la città.
E da qualche giorno sono state inaugurate le Tende al Mare, una tradizione di Cesenatico che quest'anno è stata consacrata al Tour de France, in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Ravenna.
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Paola Fedriga
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