Sanità e diritti. Un progetto della Regione per aumentare l’inclusività delle persone LGBTQI+ nei servizi sociali e sociosanitari. Donini e Lori: “Conoscenza e formazione sono fondamentali per garantire competenze sempre più specifiche nelle nostre operatrici e nei nostri operatori, questo accordo rappresenta un passo avanti nella direzione giusta”
Bologna - Sviluppare strumenti di formazione e di innovazione dei servizi sanitari, sociali e sociosanitari per aumentare l’inclusività e il benessere delle persone LGBTQI+.
Nasce con questo obiettivo la collaborazione, gratuita, tra la Regione Emilia-Romagna, il Dipartimento di Giurisprudenza, Studi Politici e Internazionali dell’Università di Parma e il Dipartimento di Scienze Umane dell’Università di Verona. L’accordo avrà una durata biennale e il progetto servirà ad approfondire le esperienze delle persone LGBTQI+ nell’incontro con i servizi regionali e a rafforzare le competenze di operatori e operatrici, grazie a una formazione specifica, per rendere più innovativi, in termini di inclusività, i servizi offerti.
“Un’inclusione sempre più efficace- commentano gli assessori alle Politiche per la salute, Raffaele Donini, e alle Pari opportunità, Barbara Lori- può nascere solo dalla conoscenza e con questo progetto l’Emilia-Romagna fa un ulteriore passo avanti in questa direzione, grazie alla preziosa collaborazione dei due Dipartimenti delle Università di Verona e Parma. I percorsi formativi coinvolgeranno, con diverse modalità, la rete dei servizi attuando una misura della Legge regionale contro le discriminazioni e le violenze determinate dall’orientamento sessuale o dall’identità di genere, la 15 del 2019. È importante che le operatrici e gli operatori dei nostri servizi acquisiscano quelle competenze necessarie a mantenere i più alti standard di qualità e garantire piena inclusività”.
L’idea e il progetto di collaborazione tra la Regione e i due Dipartimenti universitari di Verona e Parma nascono nel 2023, in occasione della giornata di formazione “Benessere delle persone LGBTQI+ e giustizia sociale. Saperi e strumenti per praticare l'inclusione nei servizi”, proprio a partire dal bisogno manifestato dagli operatori della rete dei servizi sociali e sanitari regionali di acquisire competenze volte all’inclusione. Sempre in quest’ambito, ad esempio, la Regione negli anni scorsi (2017-2020) ha partecipato al progetto europeo “Doing Rights. Innovative Tools for professionals working with LGBTQI+ families” e ha pubblicato la “Ricerca sulle discriminazione e sulle violenze determinate dalla violenza sessuale e dall’identità di genere in Emilia-Romagna”.
Cosa prevede l’accordo
L’accordo biennale, a titolo non oneroso, prevede la realizzazione di un progetto di conoscenza e analisi per realizzare percorsi formativi. In particolare, saranno raccolte informazioni con operatori e operatrici dei servizi sanitari, sociali e sociosanitari, organizzati incontri con associazioni LGBTQI+ del territorio e gli operatori, e realizzati tre casi di studio territoriali per l’analisi di contesti specifici e lo sviluppo di innovazione organizzativa in termini di equità e inclusione. E ancora, è prevista la realizzazione di una formazione a distanza di alfabetizzazione di base sulle questioni legate a orientamento sessuale e identità di genere. I risultati della ricerca saranno presentati in uno o più eventi pubblici.
La Regione Emilia-Romagna condividerà le informazioni raccolte attraverso l’analisi conoscitiva e i risultati raggiunti con lo sviluppo del progetto per renderne possibile la loro diffusione presso la comunità scientifica e altre Amministrazioni locali interessate a quanto sperimentato.
Il Dipartimento di Giurisprudenza, Studi Politici e Internazionali dell’Università di Parma garantirà la propria competenza nella raccolta e nell’analisi delle informazioni ed elaborerà un report quale documentazione del percorso e degli esiti raggiunti. Inoltre, collaborerà nella implementazione dei casi di studio territoriali mettendo a disposizione le proprie competenze in termini di metodologie partecipative con gli operatori e contribuirà a co-organizzare uno o più eventi di disseminazione dei risultati del progetto sul territorio regionale.
Il Dipartimento di Scienze Umane dell’Università di Verona, invece, garantirà supporto metodologico nella fase di definizione degli strumenti per la raccolta e l’analisi delle informazioni e collaborerà alla predisposizione e realizzazione della formazione a distanza di base per operatori e operatrici del sistema regionale dei servizi.
Mara Cinquepalmi