Territorio e ambiente. 7mila nuovi ettari dell’Emilia-Romagna entrano a far parte della rete europea ‘Natura 2000’: via libera dalla Giunta all’aumento delle aree di pregio ambientale, destinate alla protezione degli habitat e della fauna locali. Lori: “Si rafforza l’impegno della Regione per la difesa e la valorizzazione dell’ambiente come patrimonio comune”
Bologna - Più di 7mila nuovi ettari dell’Emilia-Romagna entrano a far parte della rete europea Natura 2000, andando ad accrescere le aree sotto tutela ambientale destinate alla protezione della biodiversità e degli habitat delle specie animali e vegetali della regione.
Il via libera è arrivato dalla Giunta regionale, che ha portato a conclusione il percorso avviato nel 2022 e sospeso dopo l’alluvione in Romagna, che ha visto numerose candidature da parte di Enti parco, Comuni e associazioni ambientaliste per l’istituzione di nuovi siti Natura 2000 e dell’ampliamento di quelli esistenti. Dopo una fase di confronto con i Comuni e la valutazione tecnica sulle proposte pervenute, che ha coinvolto Enti Locali e portatori di interessi, la Regione ha approvato l’istituzione di 8 nuovi siti e l’ampliamento di altri 19 già esistenti, che aggiungono in Emilia-Romagna esattamente 7.175 nuovi ettari di aree tutelate all’attuale rete Natura 2000. Salgono così a 167 i siti protetti, per un totale di quasi 310mila ettari, pari al 12,3% dell’intero territorio regionale.
“L’istituzione di questi nuovi siti nell’ambito del progetto Natura 2000 dell’Unione Europea, sollecitato anche dal ministero dell’Ambiente, rappresenta un importante traguardo per il nostro territorio- afferma l’assessora alla Programmazione territoriale, Parchi e Forestazione, Barbara Lori-. Un significativo passo avanti per preservare la biodiversità e gli ecosistemi locali, che conferma l’impegno concreto della Regione verso la tutela e la valorizzazione dell'ambiente come patrimonio comune, e la promozione di uno sviluppo sostenibile. Si tratta di un contributo anche in chiave nazionale, per il raggiungimento entro il 2030 della soglia del 30% di aree protette prevista da questo progetto europeo per il nostro Paese. Le numerose richieste che abbiamo ricevuto in particolare da parte dei Comuni- chiude Lori- dimostra come questi spazi siano concepiti come importanti strumenti per migliorare la qualità della vita dei cittadini, promuovendo un rapporto armonioso e rispettoso della natura, rafforzando l’educazione ambientale e il turismo sostenibile”.
La suddivisione dei nuovi siti in Emilia-Romagna
Natura 2000 è il principale strumento della politica dell'Unione Europea per la conservazione della biodiversità, la tutela degli habitat (foreste, praterie, ambienti rocciosi, zone umide) e delle specie animali e vegetali rare e minacciate. Si tratta di una rete ecologica diffusa su tutto il territorio dell'Unione, e si basa sull’individuazione di aree di particolare pregio ambientale denominate Siti di Importanza Comunitaria (SIC), destinate a diventare Zone Speciali di Conservazione (ZSC), che vanno ad affiancare le Zone di Protezione Speciale (ZPS) per l’avifauna.
Le nuove aree istituite in Emilia-Romagna ricadono per metà all’interno di aree già protette o comunque gestite da Enti parco, e sono così suddivise a livello provinciale: 2.852 nuovi ettari in provincia di Parma; 3.296 Reggio Emilia; 337 Modena; 516 Bologna; 160 Forlì-Cesena e 14 Rimini.
Vincenzo Menichella