Commercio. Riorganizzazione degli Uffici territoriali delle dogane, Corsini: “Il ridimensionamento proposto dall’Agenzia delle Dogane è da rivedere. Qui abbiamo snodi strategici nazionali, come l’aeroporto e l’interporto di Bologna e il Porto di Ravenna, occorre mantenere l’efficienza dei servizi per le imprese e i cittadini”
Bologna - “È necessario rivedere il modello riorganizzativo degli Uffici territoriali delle Dogane, che si traduce nei fatti, in un ridimensionamento degli Uffici e del personale sul territorio e conseguentemente in un evidente disagio per cittadini ed imprese”.
Lo fa presente l’assessore regionale al Commercio, Andrea Corsini, in una lettera inviata all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e al ministero dell’Economia e delle Finanze, accogliendo anche le istanze dei sindacati, con l’obiettivo di evitare qualsiasi rischio di inefficienza e problematiche per i territori coinvolti.
Il riferimento è al provvedimento dell’Agenzia delle Dogane che si propone di ridimensionare quattro Uffici delle Dogane dell’Emilia-Romagna: Reggio Emilia, Ferrara, Forlì e Monopoli Emilia-Romagna (ufficio di Bologna), in base a una nuova riorganizzazione che terrebbe conto della domanda effettiva e potenziale.
“L’economia dell’Emilia-Romagna estremamente dinamica ed articolata per le numerose vocazioni dei singoli territori, unita a una realtà industriale importante- precisa Corsini nella lettera-, non può rinunciare alla presenza capillare sul territorio dell’Agenzia, visto che gli Uffici territoriali delle Dogane nascono proprio con vocazione provinciale per poter soddisfare i principi di decentramento e sussidiarietà previsti dal nostro ordinamento. La presenza di snodi strategici di calibro nazionale fondamentali, quali l’aeroporto e l’interporto di Bologna e il porto di Ravenna, dovrebbe rappresentare sufficiente motivo per evitare i declassamenti previsti e il rischio di maggiori disservizi causati dalla carenza di personale”.
L’assessore chiede quindi al Ministero di riconsiderare la riorganizzazione prevista, evitando qualsiasi rischio di inefficienza e disagio per i territori coinvolti.
Cinzia Leoni