Credito. La Regione chiede al Governo di prorogare sino a fine anno la moratoria di prestiti, mutui e finanziamenti e allungare i tempi di restituzione. Colla: "Così si possono accompagnare imprese e famiglie fuori dalla pandemia e aiutarle a intercettare la ripresa”
Bologna - “Ora è necessario prorogare la moratoria di prestiti, mutui e finanziamenti per imprese e titolari di partite Iva fino al 31 dicembre 2021 e dilazionare ulteriormente la restituzione del debito”.
È quanto chiesto dalla Regione, con una lettera dell’assessore allo Sviluppo economico e Lavoro, Vincenzo Colla, inviata al ministro dell’Economia e delle Finanze, Daniele Franco, in cui si invita il Governo ad affrontare la questione della liquidità di imprese e famiglie nel prossimo scostamento di bilancio.
Secondo i dati diffusi a metà febbraio, a livello nazionale le domande di adesione alle moratorie su prestiti sono oltre 2,7 milioni per un valore di circa 300 miliardi, le richieste di garanzia per i nuovi finanziamenti bancari per le micro, piccole e medie imprese presentati al Fondo di Garanzia per le Pmi ammontano a 136,8 miliardi, mentre i finanziamenti concessi attraverso Garanzia Italia arrivano a 21,2 miliardi. In Emilia-Romagna sono dunque interessate decine di migliaia di imprese e famiglie.
“L’ultima legge di Bilancio ha portato la sospensione del pagamento delle rate di prestiti e linee di credito fino alla fine di giugno 2021– scrive l’assessore Colla-. Purtroppo la situazione pandemica rimane ancora molto complessa e il Paese resterà in zona rossa o arancione fino alla fine di aprile, con le conseguenti chiusure di numerose attività economiche. Di fronte alle difficoltà, destinate dunque a perdurare e acuirsi, di tante micro, piccole e medie imprese e famiglie, nonché alle prospettive di recupero incerte, è fondamentale prevedere fin da ora un intervento che alleggerisca il peso creditizio. Per questo ritengo necessario che il Governo consideri un ulteriore allungamento dei termini delle moratorie e dei piani di ammortamento dei prestiti”.
“Dobbiamo evitare l’effetto precipizio a fine giugno- spiega l’assessore-, perché non è pensabile che all’abbassamento della curva dei contagi corrisponda come d’incanto l’innalzamento di quella della crescita. Serve un intervento che possa accompagnare imprese e famiglie fuori da questa fase pandemica e le aiuti a intercettare la ripresa quale diritto da garantire a tutti. Le imprese sono indispensabili per gestire la ripartenza e dobbiamo metterle nelle condizioni di farlo con i lavoratori al loro interno, perché senza questi ultimi muore tutta l’economia. È pertanto fondamentale che il Governo integri le giuste misure di ristoro e di sostegno ai redditi anche con interventi rivolti ad aziende, professionisti e famiglie indebitati con il sistema bancario”. /gia.bos.