Sanità. Due anni dopo l’Emilia-Romagna, addio al superticket in tutta Italia. Dal 1^ settembre niente tassa per tutti su farmaci, visite ed esami. L’assessore Donini: “Sosteniamo la sanità pubblica e universalistica. Già a luglio 2018, primi nel Paese, lo avevamo abolito per i redditi familiari fino a 100 mila euro oltre a cancellare il ticket nazionale da 23 euro sulle prime visite specialistiche per le famiglie con più di due figli a carico, per un risparmio di 36 milioni per gli emiliano-romagnoli”

La Giunta recepisce la decisione del ministero della Salute. Nella nostra regione esteso a tutti il beneficio già in vigore da più di un anno e mezzo per i redditi familiari medi e bassi (stop a 3 euro in più per ogni confezione di medicine e 15 euro a ricetta per le prestazioni specialistiche). Nessuna incombenza per i cittadini: il nuovo codice di fascia di reddito sarà attribuito in automatico
24/08/2020 18:39

Bologna – Il superticket per la sanità dal prossimo 1^ settembre non ci sarà più. Lo prevede una nota del Ministero della Salute, recepita oggi in una delibera dalla Giunta regionale.

In pratica, viene estesa a tutto il Paese una misura che in Emilia-Romagna era già stata decisa dalla Regione, prima in Italia, nel luglio 2018, per i redditi familiari annui fino a 100mila euro lordi, in vigore dal 1^ gennaio 2019 insieme all’abolizione del ticket base da 23 euro sulle prime visite specialistiche per le famiglie con almeno due figli a carico.

Un provvedimento regionale che aveva permesso, lo scorso anno, un risparmio di 22 milioni di euro per circa 1 milione e 200mila cittadini con reddito annuo sotto i 100mila euro lordi - che dal 1^ gennaio 2019 non avevano più dovuto versare la tassa aggiuntiva su farmaci (fino a 2 euro a confezione, con tetto massimo di 4 euro a ricetta) e prestazioni specialistiche (fino a 10 euro ognuna), dagli esami di laboratorio a quelli radiologici –, risparmio superiore ai 36 milioni di euro considerata l’abolizione anche del ticket da 23 euro sulle prime visite specialistiche. Mentre restavano ovviamente a costo zero le prestazioni per chi era già esente.

Con il recepimento da parte della Regione della circolare del ministero della Salute, in Emilia-Romagna la misura nazionale estende l’abolizione del superticket a tutti i cittadini, a prescindere dal reddito. 

“Un provvedimento dovuto- spiega l’assessore regionale alle politiche per la salute, Raffaele Donini- che va nella direzione convinta di una sanità pubblica universalistica. Siamo stati la prima Regione, due anni fa, a togliere il superticket per i redditi inferiori ai 100mila euro e a incidere così, in modo significativo, sulla vita delle famiglie garantendo un risparmio complessivo di 22 milioni di euro all’anno. La tutela della salute non può e non deve diventare uno scoglio- chiude l’assessore-, e soprattutto non deve creare differenze”.

Previsto dalla legge di bilancio nazionale e recepito oggi dalla Giunta regionale, il provvedimento porterà ai cittadini un risparmio di 28 milioni di euro all’anno, di cui 22 milioni a beneficio dei cittadini con reddito al di sotto della soglia dei 100mila euro.

Nel dettaglio, non saranno più a carico dei cittadini, qualunque sia il loro reddito, la quota fissa per le prescrizioni di specialistica ambulatoriale e per i farmaci di fascia A; analogamente per le prestazioni di tac, risonanza magnetica e chirurgia ambulatoriale il ticket sarà riportato ai livelli precedenti.

Per vedere applicata la nuova misura i cittadini emiliano-romagnoli non dovranno fare nulla: il nuovo codice di fascia di reddito sarà attribuito in modo automatico. /OC

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ultima modifica 2021-05-14T08:15:02+01:00
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