Sanità. Via libera dalla Commissione europea: la Regione riprogramma i Fondi Ue e destina 190 milioni di euro alle aziende sanitarie per rafforzare la risposta all'emergenza Covid-19. Il presidente Bonaccini: “Premiata la capacità di gestire al meglio i Fondi europei, un tassello importante nel quadro dei nostri sforzi per affrontare pandemia e ripartenza”
Bologna – Via libera dalla Commissione europea, e la Regione può destinare 190 milioni di euro all’emergenza Covid in Emilia-Romagna. In particolare, alla copertura delle spese sostenute dalle aziende sanitarie regionali per rafforzare la risposta al contagio: acquisto di dispositivi di protezione personale, di attrezzature mediche e per potenziare la capacità di fare test.
La Commissione europea ha infatti approvato la modifica dei Programmi operativi europei 2014-2020, grazie anche all’effetto del Decreto Rilancio del Governo, che permette alla Regione di riprogrammare l’utilizzo di 190 milioni del Por Fesr (Fondo europeo di sviluppo regionale) per dare immediato sostegno all’enorme lavoro che sta compiendo la sanità emiliano-romagnola.
Le risorse saranno appunto destinate all'acquisto di dispositivi di protezione individuale e materiali sanitari. Fondi che saranno impegnati entro il prossimo 31 dicembre per venire incontro agli sforzi fatti finora.
“Confermiamo la nostra capacità di gestire al meglio i Fondi europei anche in un momento di emergenza pandemica- afferma il presidente della Regione, Stefano Bonaccini -riuscendo a sfruttare al massimo la flessibilità introdotta dalla Commissione Ue nell'utilizzo delle risorse per far fronte all'emergenza in corso. Uno sforzo notevole considerato che l’Emilia-Romagna è fra le più efficienti nell’impiego dei fondi europei e ha quindi minori margini di riprogrammazione”.
“Anche la sua vocazione europeista- aggiunge- aiuta quindi l’Emilia-Romagna nella gestione dell’emergenza. L’Europa è unita in questo percorso e conferma la nostra strategia che punta a progettare il futuro con una cultura del cambiamento proattiva e inclusiva. Nel nuovo Patto per il Lavoro e per il Clima, che stiamo costruendo con le parti sociali- chiude Bonaccini-, anche grazie ai fondi europei del Next Generation Eu, puntiamo a gettare le basi per una ricostruzione partecipata che metta al centro la sanità pubblica, oltre ai temi della svolta ecologica, della digitalizzazione e dell’innovazione”.
La collaborazione con la Commissione europea è costante. Nelle scorse settimane, al Comitato di sorveglianza dei Programmi Fesr e Fse è stato presentato lo stato di avanzamento della programmazione 2021-2027 dei Fondi europei della Regione Emilia-Romagna, nell’ambito del nuovo quadro finanziario pluriennale dell’Unione europea, rafforzato con lo strumento Next Generation Eu, a seguito dell’emergenza Covid-19, per riparare i danni economici e sociali immediati causati dalla pandemia. La Regione è impegnata nella definizione dei nuovi Programmi operativi regionali Fesr e Fse+ coniugando il programma di mandato della Giunta regionale e gli obiettivi della Politica di coesione per un’Europa più intelligente, più verde, più connessa, più sociale e più vicina ai cittadini. Un percorso che avrà come filo conduttore la Strategia di specializzazione intelligente S3 2021-2027.