Territorio. A Bore, sull’Appennino parmense, riapre la strada che porta alla chiesa neoclassica di San Maurizio Martire. Bonaccini: “Torna a essere pienamente accessibile un luogo di culto importante, una priorità l’ascolto delle comunità locali”

Oggi l’inaugurazione dell’intervento finanziato con 120mila euro di fondi contro il dissesto idrogeologico assegnati dalla Regione. Restituita in sicurezza la strada comunale Villa Conti chiusa nel 2018 a seguito del deterioramento della parete rocciosa sovrastanti le abitazioni del paese
30/11/2021 17:03

Bologna – La cura del territorio e di chi lo abita. Sull’Appennino parmense torna a essere accessibile la strada che porta alla Chiesa neoclassica di San Maurizio Martire, posta sulla cima della Rocca Ofiolitica di Pozzolo, frazione del Comune di Bore (Pr).

Sono infatti terminati i lavori per la messa in sicurezza dell’arteria comunale Villa Conti chiusa nel 2018 a seguito del deterioramento della parete rocciosa sovrastante le case e le abitazioni del paese.

I lavori sono stati realizzati dall’Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile e finanziati con 120mila euro di risorse assegnate dalla Regione Emilia-Romagna nell’ambito della programmazione dei contributi nazionali contro il dissesto idrogeologico.

Oggi l’inaugurazione della strada, presenti il sindaco di Bore, Diego Giusti, e il presidente della Regione, Stefano Bonaccini.

“Con questo intervento viene restituita la piena fruibilità di un luogo di culto importante per i fedeli e tutti i cittadini- afferma il presidente Bonaccini-, oltre che punto di riferimento per la comunità locale. L’ascolto del territorio è tra le nostre priorità, un ascolto che si è rivelato fondamentale durante la pandemia e così sarà a maggior ragione nella fase della ripresa. La strada che riapriamo oggi, grazie anche al lavoro di squadra tra istituzioni e al Piano strategico di investimenti per la prevenzione del dissesto idrogeologico, ne è un buon esempio, soprattutto in un’area montana, e vogliamo valorizzare sempre di più il nostro Appennino, sostenendo chi vi abita e lavora. Insieme- chiude Bonaccini- rendiamo più sicure e diamo valore alle tante bellezze della nostra regione”.

I lavori

Dopo il disgaggio manuale, ovvero distacco, dei massi pericolanti da parte di una squadra di rocciatori esperti, sono stati collocati tiranti e, in alcuni tratti, anche reti metalliche paramassi. La Chiesa di san Maurizio Martire non è mai stata chiusa ma l’intervento consente di nuovo l’accesso ai veicoli meccanici e, quindi, anche alle persone con diverse abilità. /ER

 

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ultima modifica 2021-11-30T17:03:47+01:00
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