Sanità. A ottobre in tutte le Aziende dell’Emilia-Romagna i bandi per stabilizzare i precari: coinvolti migliaia di lavoratori e lavoratrici. Nuovo incontro in assessorato con i Sindacati confederali, la Regione prosegue con le assunzioni: oltre 17mila da inizio pandemia, ora la valorizzazione delle professionalità acquisite
Bologna – Prosegue e si rafforza il piano della Regione per stabilizzare il personale sanitario e sociosanitario, sia del comparto che della dirigenza: a inizio ottobre in tutte le Aziende sanitarie dell’Emilia-Romagna usciranno i bandi, uniformi a livello regionale, che interesseranno potenzialmente migliaia di lavoratori e lavoratrici.
Dopo l’intesa raggiunta lo scorso aprile, il confronto tra Regione e sindacati Confederali (Fp-Cgil, Cisl-Fp e Uil-Fpl) è andato avanti, con un ulteriore incontro ieri, alla presenza dell’assessore alle Politiche per la salute e del Direttore generale.
I bandi riguarderanno, come prevedono le indicazioni nazionali, il personale sanitario e sociosanitario che sia stato assunto a tempo determinato con almeno 18 mesi di servizio, anche non continuativi, maturato al 30 giugno 2022 alle dipendenze di un Ente del Servizio sanitario nazionale, e che abbia prestato tale servizio per almeno sei mesi nel periodo della pandemia, quindi tra il 31 gennaio 2020 e il 30 giugno 2022. Non necessariamente, dunque, il servizio deve essere stato prestato in Emilia-Romagna, motivo per cui il numero esatto di persone coinvolte potrà essere stabilito solo ad apertura dei bandi; potenzialmente, si tratta comunque di migliaia di professionisti.
L’assessore alle Politiche per la salute sottolinea come la Regione sia impegnata da anni, e ancor più da inizio pandemia, a stabilizzare, assumere e assicurare il turnover del personale sanitario. Considerando le assunzioni a tempo determinato e indeterminato, a partire dall’emergenza Covid la sanità regionale può contare su quasi 6mila persone in più tra medici, infermieri, OSS, amministrativi, dirigenti sanitari e altri operatori. Già ora si registra una percentuale del personale a tempo determinato del 5%, tra le più basse in Italia, considerando che il contratto collettivo nazionale prevede come tetto massimo il 20%. Con questo nuovo impegno, verrà ulteriormente abbassata, permettendo a chi ha lavorato nel servizio sanitario nazionale, a maggior ragione durante un periodo così complesso, di avere un futuro stabile e certo, evitando di disperdere il prezioso patrimonio di esperienza acquisita a servizio dei cittadini e della sanità pubblica.
In Emilia-Romagna da inizio pandemia a oggi sono stati assunti a tempo indeterminato oltre 17.300 lavoratori, di cui quasi 2.400 medici e poco meno di 7.200 infermieri, con una percentuale di turnover per il personale a tempo indeterminato che ha raggiunto il 148%. Nel 2022 le assunzioni a tempo indeterminato sono già 2.300, con un turnover che raggiunge il 104%.
Elena Contini