Cultura. “L’uomo, l’artista, il suo mondo”: apre domani, martedì 12 aprile, a Piacenza la mostra dedicata a Gustav Klimt. L’assessore Felicori: “Evento unico e irripetibile”
Bologna - Una donna perduta, e poi ritrovata. Una giovane dai capelli nerissimi, le guance rosse, un neo accentuato sotto l’occhio sinistro, la veste colorata. È lei, la donna del Ritratto di Signora, olio su tela realizzato da Gustav Klimt tra il 1916 e il 1917 e custodito nella Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi di Piacenza, rubato nel febbraio 1997 e poi ritrovato, in circostante misteriose, nel dicembre 2019, a essere la protagonista della mostra “Klimt. L’uomo, l’artista e il suo mondo”, che aprirà domani, martedì 12 aprile, al pubblico (nel pomeriggio di oggi l’inaugurazione ufficiale) negli spazi della Galleria Ricci Oddi e dell’XNL - Piacenza Contemporanea.
Dedicata alla vita, al percorso creativo e alle collaborazioni del grande artista, la mostra – sostenuta anche dalla Regione nell’ambito dei finanziamenti per Parma Capitale della Cultura – articolata in 9 sezioni, espone oltre 160 opere, tra dipinti, sculture, grafica, manufatti d’arte decorativa provenienti da 20 prestigiose raccolte, pubbliche e private.
“Con quest’evento, Piacenza accoglie un artista e un pittore che ha segnato la storia tra Otto e Novecento, una personalità estremamente versatile, oggi più che mai apprezzata dal pubblico, che resta affascinato dalle sue opere, e non solo da quelle più ricche e preziose- ha commentato Mauro Felicori, assessore regionale alla Cultura-. Questa mostra, a cui abbiamo contribuito come Regione, consente di conoscere il mondo in cui Klimt si è formato, il movimento che lui ha creato e la sua eredità: un evento davvero unico e irripetibile”.
L’esposizione
Il percorso inizia con il simbolismo europeo, da cui Klimt inizia la sua avventura, per poi arrivare alla Secessione Viennese, da lui fondata con altri artisti nel 1897. Un’intera sezione della mostra è dedicata al Ritratto di Signora della Galleria Ricci Oddi di Piacenza e al racconto delle sue peripezie. Ancora, il mondo delle Wiener Werkstätte, i laboratori d’arte decorativa fondati a Vienna da Josef Hoffmann e da Kolo Moser, è raccontato al pubblico attraverso arredi, argenti, vetri e ceramiche. Sono esposti, inoltre, i Manifesti della Secessione, tra cui quello di Klimt Teseo e il Minotauro (1898). Presente anche un’importante sezione dedicata agli artisti italiani che si ispirarono a Klimt. La mostra si chiude con la ricostruzione del Fregio di Beethoven (copia del 2019 dell’originale del 1901).
Promossa dal Comune di Piacenza e dalla Galleria d'Arte Moderna Ricci Oddi, con la collaborazione del Belvedere, della Klimt Foundation e di XNL - Piacenza Contemporanea, la mostra “Klimt. L’uomo, l’artista, il suo mondo” si avvale del contributo della Regione Emilia-Romagna, della Fondazione Piacenza e Vigevano, della Camera di Commercio Piacenza, di Confindustria Piacenza e di Crédit Agricole, Generali Valore Cultura, Iren, Fornaroli Polymers e Steriltom, con il supporto di Art Projects. La mostra è prodotta e organizzata da Arthemisia.
Chiara Vergano
In allegato: la locandina della mostra col Ritratto di Signora