Montagna. È operativo il nuovo impianto di telefonia mobile di Riolo Terme (RA). Garantirà a 1.900 cittadini un servizio sicuro ed efficiente
Bologna - Stop alle comunicazioni lente e difficoltose per i cittadini e le imprese di Riolo Terme (RA). Grazie al nuovo impianto per la telefonia, realizzato dalla Regione attraverso la società controllata Lepida e operativo dal mese di maggio.
Ne possono beneficiare le frazioni di Località Toranello (via Ossano, via Mazzolano, via Toranello); Costa Vecchia (via Costa Vecchia); Sasso Letroso (via Sasso Letroso), oltre a quelle limitrofe. Tutte zone nelle quali il segnale era assente o con copertura scarsa.
Circa 1.900 i cittadini interessati: famiglie, ma anche attività produttive, commerciali e aziende agricole che ora potranno accedere a un servizio di telefonia e connessione mobile efficiente e sicuro.
L'assessora regionale alla Montagna e programmazione territoriale ha sottolineato l'impegno della Regione per dotare anche le aree più periferiche dell’Emilia-Romagna, a partire da quelle montane, di un efficiente servizio di telefonia mobile, indispensabile per garantire anche a chi vive e lavora in tali territori adeguate opportunità, colmando lo svantaggio con i grandi centri urbani.
Il nuovo traliccio è stato installato da Lepida a Tonnarello di Riolo Terme. Dopo il completamento dei lavori con l’allaccio elettrico, l’impianto, a disposizione di tutti gli Operatori mobili, è divenuto operativo grazie a TIM, che garantisce la fruizione del servizio.
In base a diverse ricognizioni compiute sul territorio è stata individuata la necessità di 28 impianti in grado di fornire l’accesso alla rete in altrettanti siti, ed avviarne ulteriori con un investimento economico di 2 milioni di euro fino al 2021, cui si sommano altri 2 milioni per il biennio 2022-2024.
Il punto della situazione
Di questi progetti, 14 siti sono già realizzati e attivati, a fronte di aree scoperte segnalate dai Comuni di Vernasca, Piozzano, Bettola, Tornolo e Farini nel piacentino; Fiumalbo, Frassinoro e Sestola nel modenese; Tredozio in provincia di Forlì-Cesena; Viano in provincia di Reggio Emilia; Castel d’Aiano, Lizzano in Belvedere e Castiglione dei Pepoli nella Città metropolitana di Bologna; oltre a questo di Riolo Terme.
Altri 3 siti sono stati realizzati e prossimi all’attivazione nelle aree scoperte di Morfasso (PC), Castrocaro Terme (FC) e Fanano (MO).
Su 3 siti – nei comuni di Fontanelice e Casalfiumanese (BO) e Sogliano al Rubicone (FC)- è stato ottenuto il permesso e sono in fase di espletamento le pratiche amministrative per avviare la loro realizzazione.
Per altri 6 siti si è in attesa di ricevere i permessi: a Civitella di Romagna in provincia di Forlì Cesena, Coli in provincia di Piacenza, Pievepelago e Pennabilli nel modenese, oltre a Gaggio Montano e Monte San Pietro nel bolognese.
A Neviano degli Arduini (PR) è in corso la presentazione dei permessi, mentre a Travo (PC) si sta collaborando con il sindaco per individuare un terreno adatto.
Paola Fedriga