Scuola. Anno scolastico 2022-2023 al via in Emilia-Romagna giovedì 15 settembre, con fine lezioni mercoledì 7 giugno 2023
Bologna - In Emilia-Romagna la prima campanella per l’inizio del prossimo anno scolastico 2022-2023 suonerà giovedì 15 settembre 2022, con chiusura delle lezioni in tutte le scuole di ogni ordine e grado della regione fissata per mercoledì 7 giugno 2023.
Lo ha stabilito la Regione, nel rispetto della delibera di Giunta (n.353/2012) “Determinazione del calendario per gli anni scolastici 2012-2013, e seguenti”.
Il calendario riguarderà sia le classi del primo ciclo di istruzione (elementari e medie), sia il secondo ciclo del sistema di istruzione (superiori) e formazione (IeFP).
La sospensione delle lezioni è prevista nella giornata del 2 novembre 2022 per la commemorazione dei defunti, per le vacanze natalizie dal 24 dicembre 2022 al 6 gennaio 2023, e per quelle pasquali dal 6 all’11 aprile 2023.
La normativa nazionale dispone che l'anno scolastico debba contare non meno di 200 giorni di attività didattica nonché un congruo numero di giorni per lo svolgimento di ulteriori interventi didattici e educativi. Nell’esercizio delle proprie competenze, con la propria delibera la Regione ha fissato in cinque giorni aggiuntivi il periodo per gli interventi didattici ed educativi, che potranno essere articolati dalle istituzioni scolastiche anche in termini di ore, quantificate in misura forfettaria in numero di 30.
Le singole istituzioni scolastiche hanno la facoltà di procedere ad adattamenti del calendario scolastico in relazione alle esigenze specifiche derivanti dal Piano dell’offerta formativa, nel rispetto delle date di inizio e termine delle lezioni.
Resta infine confermata la facoltà per le scuole dell’infanzia (3-6 anni) di anticipare la data di avvio e di posticipare quella di fine attività didattiche, con le modalità e nei limiti previsti dalla delibera regionale: la scelta deve rispondere alle finalità del piano dell’offerta formativa e alle decisioni degli Organi collegiali della scuola interessata, e deve essere assunta d’intesa con il Comune d’appartenenza.
Giancarlo Martelli