Ambiente. A Carpi (Mo) il Parco Santacroce in festa: raggiunti i 10mila alberi piantati anche con il contributo Regione

Oggi l’inaugurazione. Il 14 e il 15 preapertura del Parco con un programma di attività ricreative, culturali, didattiche e sportive, a tema green e inclusivo
14/05/2022 13:16

Bologna - Carpi ha un nuovo polmone verde. È il Parco Santacroce ricco di 10mila alberi, piantati anche con il contributo della Regione, che contribuiranno a rimuovere 982 kg di inquinanti ambientali e a ‘sequestrare’ 244,7 tonnellate di anidride carbonica all’anno.

La cittadina modenese dedica questo fine settimana (sabato 14 e domenica 15 maggio), alla Preapertura del Parco - la forestazione dell’area verde in attesa di diventare parco urbano a libero accesso - con attività ricreative, artistiche, culturali, didattiche e sportive, a tema green e inclusivo, per tutte le fasce di età e a cura delle tante associazioni. 

L’iniziativa, promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi, è animata dalle numerose proposte realizzate dalle associazioni e dalle scuole del territorio.

L’inaugurazione questa mattina alla presenza dell'assessore regionale alla montagna, aree interne, programmazione territoriale, pari opportunità; del presidente della Fondazione Cassa di Risparmio Carpi e del sindaco di Carpi, con una madrina d’eccezione: la presidente WWF Italia e Parco Nazionale delle Cinque Terre, giornalista e conduttrice della trasmissione televisiva Linea Blu in onda su Rai1.

Il Parco Santacroce

L’azione di rimboschimento ha consentito di aumentare il patrimonio arboreo e arbustivo dell’oasi verde di 26 ettari, da 3mila a 10mila piante, con un significativo incremento della biodiversità e delle specie a più elevata capacità di fitodepurare l’aria dagli inquinanti atmosferici. Oltre 200 giovani piante sono state messe a disposizione dalla Regione, nell’ambito del progetto ‘Mettiamo radici per il futuro’. Il vasto polmone verde, presenta ora ampie aree di bosco planiziale, la vegetazione che anticamente ricopriva la pianura padana, oltre a prati selvatici, un frutteto antico con 70 specie diverse fra frutti tipici e in via di estinzione, compresa la piantata carpigiana e una spaziosa area ortiva.

Dallo studio commissionato dalla Fondazione all’Istituto IBE-CNR per monitorare l’azione fitodepurativa del capitale vegetale del Parco, emerge inoltre che in proiezione, la sua capacità di migliorare la qualità dell’aria del territorio circostante, grazie alla forestazione appena ultimata, passerà gradualmente dalle iniziali 187 tonnellate di anidride carbonica sequestrata ogni anno, a 244,7 tonnellate, oltre a rimuovere annualmente 982 kg di inquinanti ambientali, rispetto a 672 kg.

Il parco verrà dotato prossimamente anche di un’infrastruttura leggera ed ecocompatibile per agevolarne la fruibilità e aumentarne la sicurezza, e di zone tematiche: fitness-benessere, picnic, gioco, un teatro di verzura, percorsi pedonali e ciclabili.

 

Cinzia Leoni

 

 

 

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ultima modifica 2022-05-14T13:29:24+02:00
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