Agricoltura. Tour nelle province dell’Emilia-Romagna per presentare il nuovo Sviluppo Rurale 2023-27. A disposizione quasi 1 miliardo di euro, 132 milioni in più rispetto alla precedente programmazione europea. Per quest’anno nuovi bandi per 148 milioni di euro. Mammi: “Passa da qui la strada per sostenere reddito e competitività delle imprese agricole”
Bologna - L’agricoltura rappresenta da sempre un settore molto importante per la provincia di Ravenna dove sono tante le realtà che operano e che nel tempo hanno saputo coniugare tradizione e innovazione. E il territorio guarda con molta attenzione agli investimenti per le imprese agricole e agroalimentari previsti dal nuovo Sviluppo Rurale 2023-2027.
Il punto sul nuovo Piano Sviluppo Rurale 2023-27 (PSR) per un’agricoltura che tenga insieme sostenibilità ambientale, economica e sociale, con un’attenzione particolare al sostegno al reddito, alla ricerca e all’innovazione tecnologica, è stato al centro di un incontro oggi in città con l’assessore regionale all’Agricoltura Alessio Mammi, il presidente della Provincia di Ravenna Michele de Pascale e rappresentanti del mondo agricolo e agroalimentare provinciale.
“Prosegue l’impegno a favore di un settore fondamentale per l’economia regionale e il made in Italy, grazie a prodotti unici al mondo- ha detto nel suo intervento l’assessore Mammi-. Dobbiamo accompagnare le imprese per sostenere la competitività, il reddito e l’innovazione”.
“Passa da qui la strada per nuova agricoltura- ha spiegato Mammi- attraverso investimenti in innovazione e ricerca per le imprese agricole e agroalimentari, per garantire sostegno al reddito delle imprese, qualità delle produzioni, competitività e sostenibilità ambientale, economica e sociale. La Regione è già partita con i bandi della nuova programmazione, e con l’importante riallocazione di risorse per scorrere le graduatorie su bandi per il contrasto delle emissioni di ammoniaca e la filiera del latte”.
“Supportare il mondo agricolo e l’intera filiera agroalimentare è fondamentale- dichiara il presidente della Provincia di Ravenna Michele de Pascale -, per creare nuove opportunità per le imprese e valorizzare i nostri prodotti locali e le nostre eccellenze, uniche al mondo. Il Piano della Regione Emilia-Romagna per lo sviluppo rurale 2023-2027 si muove proprio in questa direzione, puntando a una crescita del settore capace di dialogare con una sempre maggiore sostenibilità ambientale, digitalizzazione e innovazione, obiettivi che appoggiamo con convinzione e per i quali siamo pronti a impegnarci e lavorare insieme”.
Il nuovo Psr 2023-27 in cifre
Complessivamente ammontano a 913,2 milioni di euro i fondi per lo sviluppo rurale da qui al 2027, cifra che piazza la regione al primo posto per valore delle risorse ottenute fra le Regioni del Centro-Nord: il 40% dall’Europa, quasi 372 milioni, e il restante 60% fra finanziamento statale (379 milioni) e regionale (162,5 milioni). Si tratta di oltre 132 milioni di euro in più rispetto alla programmazione europea 2014-20, considerati nel nuovo settennato 2021-27 anche i due anni del Psr di transizione 2021 e 2022.
Un risultato reso possibile, oltre che dal superamento del criterio dei parametri storici di riparto, dalla maggiore quantità di fondi europei ottenuta proprio nel biennio di transizione e dal maggiore cofinanziamento sia statale che regionale per il 2023-2027.
In dettaglio, 286 milioni andranno per sostegno al reddito e competitività, 404 milioni per ambiente e clima, 150 milioni per lo sviluppo socioeconomico delle aree rurali e 51 milioni su conoscenza e innovazione.
Nel corso del 2023 saranno pubblicati i nuovi bandi, per un valore complessivo di 148,3 milioni di euro.
Gli obiettivi della nuova programmazione sono prima di tutto il sostegno della crescita occupazionale, del reddito e della competitività, poi le garanzie di dignità e sicurezza dei lavoratori e il ricambio generazionale.
L’altro pilastro è la qualità ambientale, il sostegno al biologico e la salvaguardia della biodiversità.
Terzo elemento fondamentale: la digitalizzazione, l’innovazione, la ricerca e l’attrattività dei territori più marginali.
Olga Cavina
In allegato: immagini dell’incontro