Università e imprese. Al via il corso di laurea magistrale in Bioingegneria per l’innovazione in medicina all’Università di Modena e Reggio Emilia. Pensato per fornire professionalità specialistiche per i distretti biomedicali dell’Emilia-Romagna, può contare su oltre 3,5 milioni di finanziamenti complessivi tra pubblico e privato. Colla e Salomoni: “Attraiamo talenti che possano formarsi nelle nostre Università oggi, per far crescere il territorio domani”
Bologna - La medicina fa sempre maggiore ricorso alle nuove tecnologie per la diagnostica e la terapia. Servono quindi professionisti in grado di fare da tramite tra medici e tecnici, i bioingegneri. Il nuovo corso di laurea magistrale in Bioingegneria per l’innovazione in medicina dell’Università di Modena e Reggio Emila, che partirà già dal prossimo anno accademico (2024/2025) mira a rispondere a una domanda di competenze e professionalità espressa dal territorio con professionisti dotati di un elevato livello di specializzazione sia ingegneristica che biomedica, in grado di ricoprire diversi ruoli tecnici nei molteplici contesti della ricerca.
Il percorso formativo, che può contare su un finanziamento complessivo di oltre 3,5 milioni di euro, sarà orientato verso le tecnologie di progettazione e sviluppo di dispositivi per la diagnostica e per la terapia, con particolare attenzione alle tecnologie digitali di elaborazione dell’informazione e della modellizzazione.
Contenuti e obiettivi del corso sono stati presentati oggi in conferenza stampa alla Fondazione Cassa di Risparmio di Mirandola (MO) dagli assessori regionali Vincenzo Colla (Sviluppo economico e Green economy) e Paola Salomoni (Università e Ricerca), dal magnifico rettore dell’Università di Modena e Reggio Emilia, professor Carlo Adolfo Porro, e dal presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Mirandola Francesco Vincenzi.
Alla conferenza stampa erano presenti il sindaco di Mirandola, tutti i sindaci dell’Area Nord (Finale Emilia, Camposanto, Cavezzo, Medolla, Concordia sulla Secchia, San Possidonio, San Felice Sul Panaro), i rappresentanti delle associazioni di categoria, Confindustria, Lapam-Confartigianato e CNA, nonché lo steering committee del Tecnopolo di Mirandola e dell’ITS Biomedicale.
Un finanziamento complessivo che supera i 3,5 milioni di euro
Una delle peculiarità del progetto, che ha visto pubblico e privato uniti in un proficuo lavoro di ideazione, progettazione e finanziamento, riguarda il legame con il territorio: accanto all’Università di Modena e Reggio Emilia, che ha stanziato 564.700 euro, e alla Regione Emilia-Romagna, che finanzia il corso con 1,5 milioni, è presente infatti la Fondazione Cassa di Risparmio di Mirandola, che ha già deliberato l’erogazione di un contributo pari a 1,5 milioni di euro distribuiti in 15 anni ed un supporto logistico per gli uffici amministrativi. Le risorse della Fondazione in parte serviranno a supporto della gestione didattica e amministrativa, in parte garantiranno la copertura, mediante concorso, di un posto da ricercatore a tempo pieno in bioingegneria elettronica ed informatica; dopo i primi quattro anni il posto da ricercatore evolverà nel ruolo di professore associato nello stesso settore. La Fondazione ha inoltre predisposto due locali per il supporto amministrativo alla didattica presso la nuova sede della Fondazione stessa. Infine, sono già state individuate con il Comune di Mirandola aule attrezzate per la didattica.
Il Comune di Mirandola metterà a disposizione dell’Università, nel nuovo Polo Culturale “il Pico”, quattro aule da destinare alle attività didattiche, arredate e dotate delle necessarie attrezzature informatiche concordate con Unimore. L’Unione dei Comuni Area Nord, infine, sosterrà finanziariamente l’iniziativa versando all’Università un contributo annuo a sostegno delle attività didattiche necessarie per la realizzazione del progetto.
La legge regionale sulla valorizzazione dei talenti
Il corso si è aggiudicato il bando, recentemente approvato dalla Giunta, che rientra nel percorso tracciato dalla legge regionale 2 del 21 febbraio 2023, pensata per attrarre e trattenere i talenti: persone a elevata specializzazione che possono trovare in Emilia-Romagna un lavoro, un proprio spazio professionale o di ricerca, o intraprendere un percorso di ulteriore alta formazione.
Tra gli obiettivi indicati dalla legge, infatti, c’è il sostegno anche finanziario a università, enti di ricerca e altri soggetti dell’ecosistema regionale della ricerca e dell’innovazione e la promozione di iniziative che, nel quadro dell’offerta accademica del sistema regionale, favoriscano la scoperta, creazione e valorizzazione di talenti ad elevata specializzazione in coerenza con gli ambiti della strategia regionale di specializzazione intelligente.
Il corso è coerente con molteplici ambiti prioritari contenuti nella strategia regionale, ovvero innovazione nei materiali, digitalizzazione, intelligenza artificiale e big data nelle imprese e PA e la salute.
Oltre al corso in Bioingegneria per l’innovazione in medicina candidato dall’Università di Modena e Reggio Emilia, l’altro corso di laurea magistrale finanziato è quello dell’Università di Bologna in Ingegneria nautica presso il Campus di Forlì.
Carmine Caputo
In allegato, nella cartella stampa:
- Le dichiarazioni dei partecipanti alla conferenza stampa
- I contenuti del corso in Bioingegneria per l’innovazione in medicina
- Le fotografie della conferenza