Protezione Civile. A Roma si chiudono gli Stati Generali, la sottosegretaria Rontini: “Di fronte a scenari e rischi inediti, servono nuovi strumenti. Dall’Emilia-Romagna tre spunti di riflessione: forte coordinamento nazionale delle Regioni, perché il sistema continui a parlare una lingua unica, un grande investimento in formazione e un’analisi post evento che sia rigorosa e volta al miglioramento continuo”

La tre giorni si è concentrata sulla riforma del Codice di Protezione Civile nazionale, oggi gli interventi conclusivi del ministro Musumeci e del capo dipartimento Ciciliano
06/04/2025 10:26

Bologna - Il valore di un sistema nazionale di Protezione Civile che parli una lingua unica in termini di procedure e interventi, l’importanza di investire in formazione non solo per i cittadini, ma anche per gli amministratori locali e i dipendenti pubblici, figure chiave durante le emergenze, e, infine, un’analisi all’indomani degli eventi che sia rigorosa, ma che permetta agli operatori di lavorare con serenità nel futuro.

Sono gli spunti che la Regione ha portato al tavolo degli Stati Generali della Protezione Civile, che chiudono oggi a Roma con gli interventi del ministro Nello Musumeci e del capo dipartimento, Fabio Ciciliano. Nella tre giorni iniziata venerdì scorso, si è discusso della riforma del Codice della Protezione Civile nazionale. Per l’Emilia-Romagna ha partecipato la sottosegretaria alla Presidenza, Manuela Rontini.

“Grazie al ministro Musumeci per aver promosso questo evento e al capo dipartimento Fabio Ciciliano per il costante supporto e ascolto- spiega Rontini-: il sistema di Protezione Civile del nostro Paese è ammirato in tutto il mondo e in Emilia-Romagna lo sappiamo bene, perché lo abbiamo sentito al nostro fianco, da subito, nelle emergenze del 2023 e del 2024. Ma- prosegue la sottosegretaria- di fronte a nuovi scenari e a rischi inediti, abbiamo bisogno di riflettere e mettere in campo nuovi strumenti”.

Tre gli spunti di riflessione sottolineati da Rontini. Il primo, il valore di un sistema nazionale unico: “Il lavoro di riallineamento delle procedure regionali è molto importante e di questo ce ne siamo accorti durante le emergenze, perché la macchina funziona meglio quando tutti parliamo lo stesso linguaggio, tra l'altro all’interno di un meccanismo europeo che anche nel 2023 è stato attivato a supporto dell’Emilia-Romagna nei giorni dell’alluvione”. Quindi, la formazione: “Riguarda tutti- prosegue Rontini-, dai bambini agli anziani, ma c’è un aspetto in particolare su cui possiamo lavorare ed è il potenziamento delle risorse silenti: ci sono nei Comuni, nelle amministrazioni pubbliche a tutti i livelli, tantissimi dipendenti e funzionari che nell'ordinario si occupano di altro, ma che nell'emergenza diventano un nostro supporto. E rispetto alle loro competenze, si può immaginare un percorso di formazione”.

Compresi, rimarca ancora la sottosegretaria, “amministratori locali e sindaci che durante le emergenze diventano autorità di Protezione Civile e che hanno bisogno di un progetto di grande formazione che li riguardi: a loro dobbiamo dedicare supporto e aiuto, perché possano prendere le decisioni più corrette nella maniera migliore possibile”. Infine, l’analisi post evento: “Nel pieno rispetto dell’attività della magistratura, che ha il dovere di verificare se ci sono state mancanze, quello di cui noi abbiamo più bisogno a emergenza conclusa è una discussione chiara e trasparente che analizzi, anche in caso di totale legittimità degli atti adottati, quello che è successo anche per dare serenità agli operatori e metterli nelle condizioni, nel futuro, di lavorare sempre al meglio. Farlo è nell’interesse dei cittadini”, conclude Rontini.

Red

In allegato, una foto dell’evento con la sottosegretaria Manuela Rontini

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ultima modifica 2025-04-06T09:26:30+01:00
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