Ricostruzione post alluvione. Interventi urgenti per le ondate di maltempo di settembre e ottobre 2024, il presidente de Pascale invia la proposta del secondo stralcio del Piano al Dipartimento nazionale della Protezione civile per l’approvazione: quasi 500 cantieri per circa 119 milioni di euro. La sottosegretaria Rontini: “E’ uno dei piani più importanti degli ultimi anni, il nostro impegno è mettere queste risorse a disposizione il prima possibile”
Bologna - Lavori urgenti di ripristino degli argini, la sistemazione delle strade danneggiate, la rimozione dei detriti, la regimazione delle acque, la messa in sicurezza di frane. Il tutto per quasi 119 milioni di euro, di cui poco più di 60 milioni per il maltempo di settembre 2024 e 58 milioni per quello di ottobre 2024, per un totale di 492 interventi.
A tanto ammonta, a livello economico, la proposta del secondo stralcio del Piano dei primi interventi urgenti per far fronte a quanto accaduto in vaste porzioni di territorio dell’Emilia-Romagna lo scorso autunno. Per questo documento, messo a punto dall’Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile, il presidente Michele de Pascale ha già chiesto al Capo del Dipartimento della Protezione civile l’autorizzazione preventiva.
“Questa proposta di stralcio rappresenta uno dei Piani di protezione civile più importanti degli ultimi anni- spiega la sottosegretaria alla Presidenza con delega alla Protezione civile, Manuela Rontini-. Merito del lavoro delle amministrazioni coinvolte e degli uffici territoriali di Protezione civile, che da mesi stanno lavorando senza sosta per la messa in sicurezza delle zone colpite. Così come- conclude la sottosegretaria- prosegue la proficua collaborazione con il dipartimento nazionale. Come Regione manteniamo l’impegno a rendere le risorse disponibili non appena sarà possibile e a fare di tutto per concludere gli interventi ancora in corso o da iniziare”.
Una volta ottenuta la preventiva approvazione del Dipartimento nazionale il Piano potrà essere approvato con decreto del commissario delegato.
Chiara Vergano