Sanità. Nessun medico gettonista pagato dalle Aziende sanitarie dell’area metropolitana di Bologna. L’incremento dei costi del personale nel 2024 utilizzato per attività aggiuntive, borse di studio, consulenze e lavoro interinale
Bologna – Le Aziende sanitarie dell’area metropolitana bolognese non hanno speso un euro per reclutare medici a gettone.
Come già affermato questa mattina dall’assessore regionale alle Politiche per la salute, Massimo Fabi, la notizia circolata sul presunto incremento della spesa sanitaria delle Ausl di Bologna e di Imola, Irccs Istituto ortopedico Rizzoli e Policlinico Sant’Orsola per il reclutamento dei cosiddetti gettonisti è priva di fondamento.
Le voci di spesa si riferiscono infatti esclusivamente a costi di personale, borse di studio, consulenze, lavoro interinale che nulla hanno a che vedere con il reclutamento di medici gettonisti, peraltro mai avvenuto da parte delle Aziende.
I costi in incremento, che fanno riferimento a una voce del Conto economico desunto dai prospetti dei bilanci d’esercizio 2024, sono stati sostenuti per remunerare ore di attività aggiuntiva al proprio personale dipendente finalizzate ad aumentare le prestazioni di degenza e di specialistica finalizzate all’abbattimento delle liste di attesa per le quali le Aziende hanno ricevuto un finanziamento dedicato dal livello regionale.
Nello specifico i valori sono quantificati in +2,3 milioni nel 2024 rispetto al 2023 per l’Ausl di Bologna, +2,2 milioni di euro (nel 2024 sul 2023) per il Policlinico Sant’Orsola, 200mila euro per Irccs Istituto ortopedico Rizzoli e 157mila euro per l’Ausl di Imola.
Gli ulteriori incrementi sono rappresentati da voci specifiche, quali borse di studio finanziate dalla Regione per la formazione dei medici di medicina generale dell’Ausl di Bologna, 500mila euro; lavoratori con contratto interinale di area sanitaria, 400mila euro, per l’Ausl di Imola utilizzati per garantire il mantenimento dei livelli assistenziali in assenza di graduatorie disponibili.
Red