Ambiente. La qualità dell’aria in Emilia-Romagna nel 2022: i dati del Rapporto Arpae. Nessuno sforamento del biossido di azoto. In miglioramento anche Pm10 e Pm2.5, ma restano il sorvegliato speciale: in 12 stazioni ancora superata la concentrazione giornaliera per oltre 35 giorni. Domani l’ultimo “Focus” partecipativo sul nuovo Piano aria integrato regionale 2030

L’assessore Priolo: “Biossido di azoto sempre nella norma: risultato importantissimo frutto delle azioni messe in campo e delle innovazioni tecnologiche. Segnali positivi anche dal trend delle polveri, ma ci sono ancora passi avanti da fare con l’obiettivo di tutelare ambiente e salute. Avanti quindi con il lavoro avviato per rientrare dalla condanna comunitaria e per prepararci alla nuova direttiva europea”
09/01/2023 14:15

Bologna - Nessuno sforamento del biossido di azoto, un risultato mai raggiunto in passato se non nel 2020, anno del blocco totale imposto dal lockdown. E un trend positivo della qualità dell’aria con concentrazioni di quasi tutti gli inquinanti in linea con quelle dell'ultimo quinquennio. In miglioramento anche le polveri sottili, che restano il sorvegliato speciale. I limiti di legge per i valori medi annuali di Pm10 e Pm2.5 sono stati pienamente rispettati. Sforamenti della concentrazione giornaliera (50 μg/m3) si sono rilevati comunque in 12 delle 43 stazione di rilevazione diffuse da Piacenza a Rimini per oltre 35 giorni all’anno, “tetto” massimo fissato dalle norme europee. Ma, rispetto al passato, si è trattato di superamenti di valori più contenuti.

Sono questi i dati principali sulla qualità dell’aria in Emilia-Romagna nel 2022, frutto delle rilevazioni condotte dalla rete regionale di misurazione e confluiti nel Report annuale redatto da Arpae.

“La fotografia dell’anno appena trascorso mette in luce aspetti positivi, con il risultato importantissimo del biossido di azoto sempre rimasto nella norma: un dato frutto delle azioni messe in campo e delle innovazioni tecnologiche a partire dal settore dei trasporti con il rinnovo del parco mezzi” spiega la vicepresidente con delega alle politiche ambientali, Irene Priolo. “Segnali di miglioramento arrivano anche dall’andamento delle polveri, ma non basta. Serve continuare in modo ancora più deciso sulla strada intrapresa per rientrare dalla condanna comunitaria, con azioni integrate e intersettoriali necessarie anche a prepararci alla nuova direttiva sulla qualità dell’aria. Azioni destinate al duplice obiettivo di tutelare l’ambiente e la salute dei cittadini dell’Emilia-Romagna”.

Proprio domani è in calendario l’ultimo dei 5 Focus partecipativi promossi dalla Regione, a partire dallo scorso novembre, in vista della redazione del nuovo Piano aria integrato regionale 2030. I riflettori si accenderanno appunto sul tema “Bacino padano e aspetti sanitari”.

Tornando ai dati del Report, risultano pienamente rispettati i valori di biossido di zolfo, benzene e monossido di carbonio. Criticità persistono invece per l’ozono, in particolare nel periodo estivo e nelle aree rurali. Si evidenziano superamenti diffusi dei valori obiettivo per la protezione della salute umana (massima media mobile giornaliera su 8h - 120 μg/m3), sebbene in calo specialmente nell’area di pianura ad est del territorio regionale con 9 stazioni che rispettano il limite per tutto l’anno.

“La particolare conformazione morfologica dell’Emilia-Romagna e la rilevanza delle condizioni meteorologicamente sfavorevoli, che portano alla concentrazione di inquinanti nel periodo autunnale e invernale, richiedono l’attuazione di politiche integrate e intersettoriali- conclude Priolo-. Ciò nella consapevolezza che l’aria non ha confini e va oltre le distinzioni amministrative tra i singoli territori, per cui serve attuare misure in un’ottica di Bacino Padano per raggiungere risultati soddisfacenti”.

La rete regionale della qualità dell’aria

La sintesi dei dati annuali e la relativa analisi derivano dalla elaborazione dei valori rilevati dalla rete regionale di misura della qualità dell’aria della Regione Emilia-Romagna.

La rete, certificata secondo la norma UNI EN ISO 9001:2015, è gestita da Arpae Emilia-Romagna e sottoposta a rigorosi e costanti controlli di qualità. È composta da 47 stazioni, ognuna delle quali procede al rilevamento del biossido di azoto (NO2); 43 misurano le polveri sottili (Pm10) e 24 le ultrasottili (Pm2.5); 34 l’ozono; 5 il monossido di carbonio (CO), 9 il benzene e una il biossido di zolfo (SO2).

Le stazioni sono ubicate prevalentemente in area urbana, ad alta densità abitativa.

I dati della Qualità dell’aria in tempo reale

Ogni giorno, i dati sulla qualità dell’aria sono pubblicati in tempo reale da Arpae Emilia-Romagna sulla pagina web dedicata alla qualità dell’aria, dove si trovano i dati delle stazioni e le mappe di valutazione e previsione quotidiane su tutto il territorio regionale.

La pagina “aria”, nella sezione Situazione riassuntiva regionale riporta anche i livelli giornalieri e le statistiche riepilogative relative al superamento dei limiti in ciascuna stazione.

I dati giornalieri vengono pubblicati previa validazione da parte degli operatori qualificati (nei fine settimana e nei giorni festivi i dati sono pubblicati previo controllo automatico ma senza validazione da parte dell'operatore per cui possono subire variazioni a seguito del processo di validazione nel primo giorno lavorativo).

Il sito Liberiamo l’Aria è aggiornato quotidianamente durante il periodo invernale, riporta le informazioni relative ai provvedimenti emergenziali e le informazioni aggregate a livello provinciale relative al superamento del valore limite giornaliero per PM10.

I dati sono disponibili anche in modalità open data.

Il percorso partecipativo del Pair 2030

Ha preso avvio nel mese di novembre e continuerà fino all’ultimo appuntamento di domani, martedì 10 gennaio, il percorso di partecipazione promosso dalla Regione in vista della redazione del nuovo Pair 2030 (Piano aria integrato regionale). Nell’arco di 5 incontri, i Sindaci dei Comuni emiliano-romagnoli e i portatori di interesse del Patto per il lavoro e per il clima - con il supporto di tecnici regionali ed esperti – si sono confrontati sulla ricaduta in termini di qualità dell’aria di: trasporti e mobilità, energia e biomasse, agricoltura e attività produttive, politiche urbanistiche e territoriali.

Domani, nell’incontro conclusivo del percorso, l’attenzione sarà puntata sulle relazioni tra l’aria che respiriamo e la salute.

Red

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ultima modifica 2023-01-09T14:15:41+01:00
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