Agricoltura. Cimice asiatica: l’Ue accoglie le richieste dell’Emilia-Romagna; varato un regolamento ad hoc per le regioni colpite che aumenta il sostegno finanziario. L’assessore Mammi: “Un altro importante tassello per dare risposte ai produttori”
Bologna – Dopo il via libera di ieri dalla Conferenza Stato-Regioni ai due decreti ministeriali per i primi indennizzi statali e l’avvio della lotta biologica contro la cimice asiatica, l’insetto killer che da qualche anno sta imperversando in vaste aree del nord Italia, in primis l’Emilia-Romagna, arriva anche l’auspicato sostegno finanziario dell’Europa per la prevenzione e il risarcimento dei danni alle colture, soprattutto pere, mele, pesche e kiwi.
Lo ha deciso la Commissione Ue che, accogliendo le pressanti sollecitazioni sia del nostro Governo, sia della Regione Emilia-Romagna, anche attraverso l’associazione Areflh, la rete europea delle regioni e dei produttori di ortofrutta, ha varato un atto esecutivo, valido solo per le Regioni italiane colpite dalla cimice (tutto il nord, ad esclusione della Valle d’Aosta), che, grazie all’attivazione dell’articolo 221 del regolamento per le organizzazioni comuni di mercato (Ocm), permette di introdurre misure straordinarie.
Il provvedimento, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Ue il 31 marzo, consente di incrementare, nell’ambito dei programmi operativi delle Organizzazioni dei produttori (Op), le risorse finanziarie per la gestione dell’emergenza dovuta alla cimice asiatica.
“Si tratta di un grande risultato- sottolinea l’assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi– ottenuto grazie al lavoro condotto sin da subito dalla Regione attraverso il Ministero dell’agricoltura e la rete Areflh, che ci ha consentito di avere una interlocuzione diretta con la Commissione. Un altro importante tassello che si va ad aggiungere agli altri due provvedimenti in corso di approvazione a livello nazionale per il lancio della vespa samurai, il nemico naturale della cimice asiatica, e per l’avvio della procedura per la presentazione delle domande di risarcimento dei danni”. “Siamo e saremo a fianco dei produttori- prosegue Mammi- che soprattutto nel 2019 hanno subito perdite davvero ingenti e in questi giorni stanno pure soffrendo per i danni delle gelate tardive. Se dopo l’istruttoria delle domande, l’entità del risarcimento richiesto sarà superiore alle risorse stanziate in Finanziaria, ci impegneremo con il governo perché tutti siano adeguatamente compensati. Per quanto ci riguarda continueremo a investire importanti risorse per aiutarli a dotarsi di sistemi di protezione delle colture più efficienti e per sostenere gli studi e le ricerche scientifiche per individuare armi più efficaci nella lotta contro la cimice”.
Le novità del provvedimento
Sono due le principali novità introdotte dal provvedimento comunitario, adottato secondo una particolare procedura utilizzata pochissime volte in passato, a testimonianza dell’importanza dell’intervento. La prima novità consiste nello stanziamento di un fondo aggiuntivo dello 0,4% del valore della produzione commercializzata (VPC), specificatamente dedicato a sostenere le iniziative di contrasto alla cimice. Un fondo che si aggiunge a quello già disponibile nei programmi operativi delle Op per le misure di prevenzione e gestione delle crisi.
Per la prima volta è inoltre prevista la possibilità di utilizzare queste risorse aggiuntive per costituire il capitale iniziale dei fondi di mutualizzazione delle Op e per l’indennizzo dei danni.
L’altra importante novità del regolamento varato dalla Commissione Ue riguarda l’aumento dal 50% al 60% della percentuale di aiuto per gli interventi di prevenzione dei danni da cimice inseriti nei Programmi operativi delle Op. Interventi quali ad esempio l’installazione nei frutteti di reti antinsetto per proteggere la frutta./G.Ma