Agricoltura. L’assessore regionale Mammi incontra la Consulta agricola faentina: “Strategie e azioni condivise con i territori per accelerare la ripartenza dopo la pandemia. Il confronto con il territorio, modalità fondamentale di lavoro ”

Recovery Fund e nuova Politica agricola comunitaria le grandi sfide del futuro. Tra gli altri temi affrontati il rafforzamento delle filiere, il piano di rilancio dell’ortofrutta e il sostegno ai giovani
19/02/2021 15:18

Bologna – “La crisi pandemica nella sua drammaticità ha tuttavia contribuito a far riscoprire il valore del cibo e dell’agricoltura, che stanno riacquistando centralità nella vita delle persone. L’Emilia-Romagna, sotto questo profilo, ha le carte in regola per giocare un ruolo da protagonista nella ripartenza economica una volta superata l’emergenza sanitaria, facendo leva sui suoi tanti prodotti di eccellenza, buoni e sicuri. Vogliamo farlo insieme ai territori, condividendo strategie e azioni concrete per favorire la transizione ecologia e la sostenibilità, insieme all’irrinunciabile difesa del reddito degli imprenditori. Grazie al Sindaco di Faenza per questa iniziativa: il confronto con il territorio è un valore fondamentale per costruire strategie condivise”.

È il messaggio dell’assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi, che questa mattina ha incontrato la neo costituita Consulta agricola faentina, composta dalle rappresentanze del mondo agricolo e cooperativo (Coldiretti, Cia e Confagricoltura, Confcooperative e Legacoop), le organizzazioni sindacali, l’Università di Bologna e le scuole agrarie del territorio, oltre ad altri soggetti pubblici e privati come la Fondazione Caldesi e Terre Naldi. Presenti all’incontro anche il sindaco di Faenza, Massimo Isola, insieme al suo vice con delega all’Agricoltura, Andrea Fabbri, e al direttore generale Agricoltura della Regione, Valtiero Mazzotti.   

Rafforzamento delle filiere agroalimentari, piano strategico sull’ortofrutta, maggiore sostegno ai giovani imprenditori e ai prodotti di qualità: questi alcuni degli obiettivi strategici delineati da Mammi, che nel suo intervento ha spaziato dalla riforma della Politica agricola comunitaria (Pac), alla grande opportunità del Recovery fund.

“Come Regione- ha sottolineato l’assessore- di concerto con la Consulta agricola regionale abbiamo preparato un documento chiaro che fa molte proposte concrete sul Recovery. Spero e mi auguro che con il nuovo governo Draghi ci siano le condizioni per mettere in campo nuove risorse e una strategia più puntuale, capace di rendere più competitivi i nostri territori”.

Raccogliendo le sollecitazioni del tavolo agricolo faentino, Mammi ha promesso una maggiore attenzione al tema del ricambio generazionale nei campi, con più risorse per incentivare l’insediamento dei giovani, e ha spezzato una lancia a favore dello sviluppo delle filiere corte, “per inserire meccanismi di riequilibrio che riavvicinino il produttore al consumatore”.

Parole nette anche sulle grandi sfide del futuro che attendono il nostro Paese e quindi anche l’Emilia-Romagna, in particolare sul comparto agricolo. “Noi siamo per la transizione ecologica e la sostenibilità- ha insistito Mammi- ma bisogna continuare a mantenere sostenibile anche il reddito degli agricoltori. Senza agricoltura non c’è vita e il Covid ci ha insegnato quanto sia importante il cibo. Abbiamo presentato al Ministero delle politiche agricole e alimentari un piano per l’ortofrutta con 6 punti, che rilanceremo al più presto con il nuovo Ministro in carica: filiera competitiva, lavoro sostenibile e di qualità, adattamento al cambiamento climatico, gestione del rischio, ricerca e innovazione, promozione ed export. L’Emilia- Romagna è pronta a fare la sua parte”.

Infine un giudizio sulla nuova Politica agricola comunitaria per il prossimo periodo di programmazione 2021-2027: “Non si tratta- ha concluso- di un insieme di regole, norme, strategie e progetti che riguardano solo gli agricoltori, ma ha un valore identitario ben superiore. L’Europa ha infatti uno dei suoi fondamenti proprio nelle politiche agricole. Abbiamo bisogno di equilibrare meglio il riparto delle risorse del secondo pilastro della Pac, lo sviluppo rurale, per riconoscere criteri più equilibrati a vantaggio delle Regioni come la nostra che investono in innovazione e competitività”. /G.Ma

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ultima modifica 2021-05-14T09:05:47+02:00
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