Arte, musica e spettacolo. Il Dams compie mezzo secolo, e la Regione partecipa alle celebrazioni assegnando all’Università di Bologna un contributo straordinario di 200 mila euro per gli eventi previsti. Felicori: “Una esperienza unica, un progetto pilota che si è diffuso in tutta Italia, formando grandi professionalità e modernizzando l’identità culturale della nazione”
Bologna - Il corso di studio in Discipline delle Arti, della Musica e dello Spettacolo (Dams) dell’Università di Bologna compie 50 anni.
La Regione sostiene e partecipa all’importante anniversario, assegnando un contributo straordinario di 200mila euro all’Alma Mater Studiorum, a sostegno del programma di iniziative per le celebrazioni. Il contributo è contenuto nella proposta di bilancio che va in votazione entro l’anno all’Assemblea Legislativa.
“Siamo lieti di festeggiare assieme all’Università di Bologna il cinquantesimo anniversario del Dams - afferma l’assessore regionale alla Cultura, Mauro Felicori. Il corso ha rappresentato una significativa apertura alla modernità e alla creatività della cultura italiana, offrendo un contributo essenziale alla revisione dello stesso concetto di cultura, in una direzione moderna e democratica. Questa esperienza innovativa, prima in Italia nel suo genere, ha contribuito a rendere anche l’Emilia-Romagna una protagonista indiscussa nel panorama artistico, musicale, teatrale e cinematografico nazionale, richiamando e formando migliaia di talenti che sono diventati colonne portanti del sistema istituzionale e industriale della cultura e della comunicazione”.
“Queste celebrazioni- chiude Felicori- sono quindi occasione di grande rilievo anche per il riconoscimento e la valorizzazione del ruolo della nostra regione nella alta formazione e nell’industria culturale”.
Il Dams
Nato nel 1971 a Bologna, presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Bologna, per iniziativa del grecista Benedetto Marzullo, il Dams è stato il primo corso di laurea italiano interamente dedicato alle arti visive e dello spettacolo, poi diffondendosi su tutto il territorio nazionale. Oggi si contano circa 20 sedi, dalla Calabria a Padova, da Firenze a Genova, dal Salento a Messina, da Milano Statale allo IULM, da Pisa alla Sapienza, da Salerno a Torino, passando per Teramo, Roma Tre, Palermo e varie altre.
Il Dams di Bologna si è quindi scisso, dando vita nel 1993 al corso di Laurea in Scienze della Comunicazione.
Corsi magistrali come “Beni artistici e dello Spettacolo” e “Comunicazione e Media Contemporanei per le Industrie Creative” (Università di Parma), “Scienze e tecnologie della Comunicazione” o “Lettere, Arti e Archeologia” (Università di Ferrara), “Discipline dello Spettacolo dal Vivo”, “Arti Visive”, “Cinema, Televisione e Produzione Multimediale” (Università di Bologna) e i loro omologhi in quasi tutte le università italiane sono una conseguenza del Dams. Con essi, tutta la serie di master e corsi di specializzazione che ne costituiscono il completamento. E, ancora, non si può ignorare il ruolo che la nascita del Dams ha avuto nel rilancio del cosiddetto Settore AFAM, ovvero quello dell’Alta Formazione Artistica e Musicale, dove si è arrivati a stabilire l’equipollenza con la laurea per i titoli rilasciati dalle Accademie di Belle Arti o dai Conservatori e dalle altre istituzioni parificate. /CL