Crisi aziendali. Acque minerali d’Italia Spa, spiragli per gli stabilimenti del parmense: in arrivo un piano industriale e da lunedì riprende parzialmente l’attività

Stamattina tavolo di salvaguardia occupazionale al Mise, con la Regione in videoconferenza. Affrontata la crisi del terzo gruppo in Italia per l'imbottigliamento di acque minerali che sul territorio regionale occupa complessivamente 400 lavoratori. L’assessore Colla: “Bene la ripresa dell’attività, ma vogliamo un piano industriale che assicuri continuità produttiva e occupazione per una realtà fondamentale per la vita della montagna"
12/03/2020 15:30

Bologna - Segnali di speranza dal tavolo di crisi del Mise per la Acque Minerali d’Italia Spa, azienda che ha chiesto il concordato, con stabilimenti a Tarsogno, comune di Tornolo (Pr), e a Masanti, comune di Bedonia (Pr): in arrivo un piano industriale e da lunedì riprende parzialmente l’attività.
Questa mattina la Regione ha partecipato, in videoconferenza, al tavolo di salvaguardia occupazione che si è tenuto a Roma, nella sede del Ministero dello Sviluppo economico, dove era presente una rappresentanza dell’azienda, i sindacati e le altre Regioni interessate, Lombardia e Veneto.
Acque Minerali d’Italia Spa è il terzo gruppo in Italia per l'imbottigliamento di acque minerali e occupa complessivamente 400 dipendenti.
Durante l’incontro l’azienda ha dato rassicurazioni che entro i 120 giorni presenterà un piano industriale, per riposizionarsi sul mercato e per il mantenimento del parco clienti realizzando anche un nuovo riassetto organizzativo. Da lunedì prossimo riparte la produzione al 60%. Intanto verrà richiesta l’attivazione della cassa integrazione, partendo da quella in deroga per effetti dell’emergenza sul coronavirus. Annunciato anche che sono in corso delle trattive di partner che potrebbero essere interessati, ad entrare in società.
"La ripresa dell’attività è un buon segno– dichiara l’assessore regionale allo Sviluppo economico e Lavoro, Vincenzo Colla- ma serve un piano industriale chiaro e di visione del futuro. che non preveda ridimensionamenti nella produzione e dei posti di lavoro. Il nostro impegno è massimo per non la salvaguardia occupazione e di continuità produttiva. La presenza degli impianti di Tarsogno e a Masanti sono fondamentali. Sarebbe per noi inaccettabile perdere il presidio di questi poli produttivi e dei posti di lavoro che offrono per lo sviluppo di quelle zone appenniniche e per l’intero territorio regionale".

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ultima modifica 2021-05-14T09:25:15+02:00
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