Crisi aziendali. Vertenza Goldoni di Migliarina di Carpi (Mo), nuovo incontro per salvare l'azienda modenese controllata dal Gruppo Lovol: al tavolo i nuovi vertici indicati dal colosso cinese. Colla: “Chiediamo che a breve arrivino dall’azienda risposte all’altezza della situazione critica per i lavoratori e le loro famiglie”
Bologna – Nuovo incontro sulla vertenza Goldoni di Migliarina di Carpi (Mo). Per gli azionisti del gruppo cinese Lovol è intervenuto per la prima volta un nuovo dirigente, Shaopu Dan. Inoltre, il gruppo Lovol ha incaricato un nuovo referente, Chris Dixon, ad assumere la presidenza di Arbos e, a breve, anche quella della controllata Goldoni.
Cambiamenti emersi oggi pomeriggio durante la videoconferenza dedicata alla vertenza convocata dal Ministero per lo Sviluppo economico, alla presenza del sottosegretario di Governo, Alessandra Todde, dell’assessore regionale allo Sviluppo economico, Vincenzo Colla, dei rappresentanti delle Organizzazioni sindacali e degli advisor aziendali, per chiedere all’azienda un aggiornamento dopo in via libera del Tribunale al concordato liquidatorio.
Su sollecitazione della Regione Emilia-Romagna, Lovol ha comunicato “l’alta probabilità” che il gruppo si avvii a presentare a breve una procedura concordataria anche per Arbos. Il Ministero ha chiesto l’impegno ai vertici del gruppo cinese di comunicare preventivamente, nel rispetto del ruolo istituzionale, qualsiasi novità dovesse insorgere in questo scenario.
“Prendiamo atto che il Tribunale di Modena, con un comportamento improntato alla massima correttezza, ha chiesto alla società, in ottemperanza delle procedure, garanzie formali inerenti alla liberatoria e piena disponibilità del marchio Goldoni e alle garanzie finanziarie indispensabili per far reggere la procedura stessa”, sottolinea l’assessore Colla.
“Ci auguriamo – ha aggiunto- che le risposte, che non sono arrivate al tavolo di oggi, vengano date a breve al Tribunale. A precise domande rivolte al nuovo presidente, che si è dichiarato disponibile a trovare tutte le soluzioni, apprendiamo, infatti, che i soci cinesi non gli avrebbero consegnato alcuna dote finanziaria. Ovviamente, per quanto ci riguarda, diamo piano supporto al Ministero per portare a buon fine possibili soluzioni industriali in grado di dare una risposta alle lavoratrici e ai lavoratori di entrambe le società. Riteniamo che le risposte di Lovol e della società Goldoni Arbos non siano state minimamente all’altezza della situazione che stanno vivendo le maestranze con le loro famiglie”.
“E’ importante che tale vicenda si chiuda tenendo conto dei livelli occupazionali, delle manifestazioni di interesse e di tempistiche compatibili con la gestione della crisi aziendale- ha detto il sottosegretario Todde-. Considerato il fatto che si tratta di un marchio storico e di una importante realtà produttiva, tutto il percorso sarà monitorato dal Ministero dello Sviluppo economico. Se sarà necessario, verranno messi a disposizione dal Mise gli strumenti disponibili per gli acquirenti e il Ministero affiancherà l’impresa entrante nel suo percorso di ristrutturazione. Noi non tollereremo cessioni segmentate o speculazioni che porterebbero all’aggravamento della situazione attuale. Le interlocuzioni devono continuare in maniera sensata e puntuale in modo che non appena ci saranno novità sulla manifestazione di interesse, il Mise potrà sedersi al tavolo e analizzare tutti gli strumenti a disposizione in supporto all’operazione”. “Siamo in stretto contato con la Regione Emilia-Romagna- ha concluso- e continueremo a vigilare”.
L’azienda Arbos Goldoni, del gruppo Lovol, è un marchio storico. Si tratta di un’impresa importante per il sistema dell’Emilia-Romagna che occupa 220 dipendenti e coinvolge un indotto considerevole di realtà medio piccole del territorio, legate alla filiera della meccanica agricola. /gia.bos.