Cultura. Al via il Piano triennale della Musica 2021-2023. Previste risorse per 9,5 milioni di euro. L’assessore Felicori: “L’obiettivo è creare lavoro e imprese di qualità, valorizzando autori e produzioni dell’Emilia-Romagna in Italia e all’estero”. L’assessore Salomoni: “Questo piano è il segnale che questa amministrazione crede nella formazione in campo artistico e musicale”
Bologna - Sostegno e valorizzazione della musica come fattore di crescita culturale, economica e di coesione sociale. E quindi formazione: da quella di base in età scolastica a quella più specializzata (corsi di alta formazione con finanziamento dal Fondo sociale europeo), dalla prima infanzia alla terza età. Poi sostegno a start up e progetti di rete, per creare nuove imprese e lavoro qualificato, supporto a nuove piattaforme per la diffusione e internazionalizzazione dei contenuti, alla fruizione della musica nei localie nei festival, in Italia e all’estero, e per la diffusione della conoscenza della legislazione e dei diritti degli artisti.
Sono gli obiettivi del secondo Piano triennale della Musica, costruito dalla Giunta regionale e approvato oggi dall’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna. Il nuovo programma prevede di assegnare circa 9,5 milioni di euro, le stesse risorse del Piano precedente, includendo anche fondi europei del Por Fesr e Fse (siamo in fase di definizione del nuovo Programma europeo 2021-27), progetti ministeriali, call specifiche comunitarie e progetti di cooperazione transnazionale e transfrontaliera per attività coordinate tra l’Assessorato alla Cultura e quelli alla Formazione, al Turismo e alle Attività produttive.
Il Piano, dopo un triennio che ha visto nell’ultimo anno una battuta d’arresto in particolare della circuitazione delle produzioni sia in Italia che all’estero a causa della pandemia, tiene conto dalle sfide aperte dal nuovo contesto, puntando in particolare sulle potenzialità offerte dal digitale per incentivare la formazione anche a distanza e per diffondere e promuovere la musica prodotta in regione, sia a livello nazionale che internazionale.
In quest’ambito è importante il cambio di passo di Ater Fondazione, di cui viene rafforzato il ruolo di promozione delle produzioni made in Emilia-Romagna in Italia e all’estero.
“Il Piano - commenta l’assessore regionale alla Cultura, Mauro Felicori -, rilancia e completa le misure adottate nel triennio precedente, con la forza di una prima esperienza alle spalle che, nonostante la battuta d’arresto della pandemia, ha dato segnali positivi. L’Emilia-Romagna, una realtà metropolitana che va da Rimini a Piacenza, può diventare sempre più un grande polo della creatività in Italia, sfidando Roma e Milano, come evidenziato nel programma di mandato del presidente Bonaccini, e la musica può giocare un ruolo importante, supportata da numeri in costante crescita su produzione e consumi. Ma l’obiettivo è anche più ambizioso e cioè quello di portare i nostri autori e le nostre produzioni all’estero, sfruttando le nuove tecnologie e una promozione più forte sul mercato nazionale e internazionale, con il supporto di enti come Ater Fondazione”.
“Non dobbiamo avere paura del digitale, nemmeno nella musica colta, anzi. Se pensiamo che la crescita dell’8% del settore nel 2019 a livello mondiale è dovuta totalmente al +23% dello streaming, capiamo che se vogliamo valorizzare la musica che si produce da noi dobbiamo primeggiare nella sfida del digitale, abbandonando nostalgie e atteggiamenti snob”.
“Questo piano triennale è il segnale che questa amministrazione crede nella formazione in campo artistico e musicale- aggiunge l’assessore alla Scuola Paola Salomoni -. Con queste risorse vogliamo investire anche nella crescita di start up e di progetti di rete, in particolare con il potenziamento di tecnologie digitali puntando a nuovi sviluppi tecnologici e di ricerca. /CL
In allegato il Piano nel dettaglio e i risultati del triennio precedente e le realtà musicali dell'Emilia-Romagna