Cultura e territorio. Antichi codici e un nuovo Scriptorium, inaugurato il nuovo museo della Città di Bobbio (Pc). Dalla Regione 100mila euro per l’intervento di riqualificazione. Bonaccini: “Traccia la storia di uno dei centri di cultura e spiritualità più importanti nell’Europa medievale”

All’interno della Abbazia di San Colombano. Il nuovo Scriptorium ricostruito sull’impronta di quelli originali e la digitalizzazione di 15 codici trascritti da monaci bobbiensi e collocati nella biblioteca Ambrosiana di Milano
26/09/2020 16:08

Bologna - Riqualificato, con la ricostruzione di uno Scriptorium medievale e arricchito con una sala multimediale: è stato inaugurato oggi, sabato 26 settembre alle ore 15, il Museo della Città di Bobbio (Pc), alla presenza del presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e del sindaco Roberto Pasquali.

La Regione Emilia-Romagna ha stanziato complessivamente per la riqualificazione del museo 100mila euro.

“E’ un bellissimo recupero- ha sottolineato il presidente Bonaccini- che riconsegna a Bobbio un pezzo fondamentale della sua tradizione culturale. Lo Scriptorium, ricostruito sulla base dell’originale, ma anche gli ambienti più antichi del monastero che tornano ai cittadini, ripercorrendo la storia di uno dei centri di spiritualità più importanti nell'Europa medievale. E lo fa con una nuova sala multimediale che contribuirà ad attirare l’attenzione dei più giovani”.

“Si tratta- ha aggiunto- di uno degli interventi di riqualificazione dei nostri musei che come Regione abbiamo sostenuto, in anni nei quali abbiamo triplicato i fondi destinati alla cultura, nella convinzione che sia un settore strategico, anche per la crescita delle nostre comunità, la valorizzazione territoriale e il turismo”.

Il Museo della Città è situato all’interno dell’Abbazia di San Colombano e allestito nelle sale del monastero originariamente adibite a refettorio, cucine e lavamani e sotterranei, con accesso dal porticato del grande chiostro del monastero. Gli ambienti rappresentano il nucleo più antico del complesso, fatto erigere dall'abate Agilulfo nel IX secolo.

Un primo intervento era stato realizzato nel Duemila, grazie ai finanziamenti erogati dall'Unione Europea in occasione del Giubileo, con il restauro delle sale e l'allestimento di un percorso museale, di carattere didattico- informativo sulla storia dell’Abbazia e della città di Bobbio.

Oggi, dopo un intervento biennale (2018-2019), con 50mila euro dalla Regione per ogni annualità, e 66mila euro l’anno finanziati utilizzando il bonus beni culturali dalla società Gamma Spa, il museo si presenta al pubblico rinnovato.

Il percorso museale è stato riqualificato e arricchito da un nuovo Scriptorium, ricostruito sull’impronta di quelli esistenti all’epoca, e da una sala multimediale dove si possono “sfogliare” 15 codici digitalizzati trascritti dai monaci bobbiensi, che si trovano fisicamente nella biblioteca Ambrosiana a Milano, ma ora consultabili per il pubblico con un'ottima risoluzione.

Il museo

L’allestimento del museo affronta le tematiche legate alla storia antica di Bobbio e del territorio del Feudo monastico, la vita di San Colombano, e la regola dell’Ordine da lui fondato, l'opera evangelizzatrice e missionaria in Europa e le principali fondazioni monastiche europee, compresa, ovviamente, quella dell'Abbazia di Bobbio e dei principali possedimenti bobbiesi nel centro nord Italia in epoca longobarda e carolingia. Non manca il racconto dell’attività dell'antico Scriptorium di Bobbio e le principali tappe che hanno caratterizzato la storia della città.

Il portale di ingresso riporta un monito della regola di San Colombano: “Ne quid nimis” (“niente di troppo, nessun eccesso”) che ricordava ai monaci di essere parchi verso il cibo. Ai lati in alto del portale vi sono due testine per allontanare il maligno, di cui una originale del XIII secolo. /CL

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ultima modifica 2021-05-14T08:12:54+01:00
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