Cultura. Meis di Ferrara, la Regione entra nella Fondazione che gestisce il Museo e assicura un sostegno di circa 200 mila euro per il 2021. Bonaccini e Felicori: "Rafforziamo il nostro concreto impegno per la salvaguardia della Memoria. Siamo una terra tenace che sa ricordare e fare tesoro del passato per guardare con fiducia al futuro"

La Giunta regionale approva una proposta di legge che ora approderà in Assemblea legislativa
11/03/2021 17:26

Bologna – Cresce l’impegno della Regione per la cultura della Memoria con un sostegno a favore del Museo nazionale dell'ebraismo italiano e della Shoah di Ferrara (Meis), città fulcro per l’ebraismo italiano. Viale Aldo Moro decide di entrare nella Fondazione che gestisce il Meis definendo, già a partire da quest’anno, risorse per 200mila euro.

L’iniziativa è contenuta in una proposta di legge che la Giunta regionale ha approvato nel corso dell’ultima seduta e che ora approderà nell’aula dell’Assemblea legislativa. Si tratta di un provvedimento normativo composito che riguarda “Interventi nei settori della cultura e della memoria del Novecento. Partecipazione alla Fondazione Museo Nazionale dell’ebraismo italiano e della Shoah”.

La Regione si andrà così ad affiancare al Ministero della Cultura, al Comune di Ferrara, a Cdec (Fondazione centro di documentazione ebraica contemporanea) e all'Ucei (Unione delle comunità ebraiche italiane), i soggetti che attualmente partecipano alla Fondazione Museo Nazionale dell'Ebraismo Italiano e della Shoah.

“Oggi più che mai abbiamo ritenuto necessario, entrando nella Fondazione, esercitare un maggior e concreto impegno- affermano il presidente della Regione Stefano Bonaccini e l’assessore regionale alla Cultura, Mauro Felicori- per un luogo come il Meis che non vuole essere, fin dai presupposti, solo un museo ma spazio per favorire il dialogo, il confronto e per investire sulla pace. Un luogo da vivere, dove incontrarsi, per stimolare confronti, dialoghi e proporre esposizioni. Quando le generazioni passano e i superstiti si estinguono sono le comunità civili nella loro interezza a dover divenire testimoni del tempo: diffondere la cultura della memoria è un grande investimento per la pace e la tolleranza nel futuro”.

Il Meis, istituito dal parlamento nel 2003, è chiamato a narrare gli oltre due millenni di presenza degli ebrei in Italia, con le loro tradizioni e i contributi alla storia e alla cultura del Paese, nonché l’ebraismo nel suo insieme.

“La cultura è un potente antidoto- aggiungono Bonaccini e Felicori- anche per smaltire le scorie del secolo scorso. Per fare memoria dell’immane tragedia che fu l’Olocausto e per difendere, ogni giorno, i principi della dignità della persona, riteniamo necessario occorre essere al fianco anche di ambiziosi progetti per il futuro come quelli che proporrà il Meis e che, come Regione, ci impegniamo a sostenere con la massima partecipazione, impegno e investimenti”.

“Siamo una terra tenace, resistente e appassionata che- chiudono Bonaccini e Felicori- sa ricordare, fare tesoro del passato e guardare con fiducia al domani, in vista di una ripartenza complessiva dopo l’emergenza pandemica: per questo, nonostante il difficile periodo continuiamo ogni giorno a lavorare per progettare con serietà e passione il suo futuro”.

La legge
La nuova norma regionale autorizza la Regione alla partecipazione alla Fondazione Museo Nazionale dell’ebraismo italiano e della Shoah e concede alla Fondazione stessa un contributo annuale in una unica soluzione, il cui importo verrà stabilito nell'ambito delle disponibilità dalla legge di bilancio. La Fondazione dovrà presentare alla Regione, entro il 30 novembre di ogni anno, il documento previsionale programmatico dell’attività relativa all’esercizio successivo mentre entro il 30 aprile dell'anno successivo a quello di competenza il bilancio di esercizio e la relazione sulla gestione illustrante gli obiettivi perseguiti dalla Fondazione e gli interventi realizzati. Il presidente della Giunta designa il rappresentante della Regione nella Fondazione.

Il Meis
Il museo nazionale dell'ebraismo italiano e della Shoah di Ferrara ha lo scopo di far conoscere la storia, il pensiero e la cultura dell'ebraismo italiano, riconoscendo e valorizzando l'eccezionale continuità di un percorso ininterrotto benché scarsamente conosciuto, in cui gli ebrei hanno portato alla storia e al tessuto del Paese le proprie tradizioni e un fondamentale contributo culturale, tra periodi di convivenza e interazioni feconde, e altri di persecuzioni, cominciate dalla chiusura nei ghetti e culminate nella tragedia della Shoah.
Per questo il museo può promuovere attività didattiche, organizzare manifestazioni, incontri nazionali ed internazionali, convegni, mostre permanenti e temporanee, proiezioni di film e di spettacoli sui temi della pace e della fratellanza tra i popoli e dell'incontro tra culture e religioni diverse. La legge istitutiva, inoltre, stabilisce che un reparto del Meis sia dedicato alle testimonianze delle persecuzioni razziali ed alla Shoah in Italia.

Il Meis è gestito da una fondazione costituita ai sensi del regolamento di cui al D.M. 27 novembre 2001, n. 491 del Ministro per i beni e le attività culturali ed è posto sotto la vigilanza del Ministero stesso. L’art. 2 della legge istitutiva prevede che alla fondazione che gestisce il Meis, oltre al Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, possono partecipare il Comune di Ferrara, la Provincia di Ferrara, la Regione Emilia-Romagna, l'Unione delle comunità ebraiche italiane, le comunità ebraiche, il Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea e altri soggetti pubblici e privati. /gia.bos.

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ultima modifica 2021-05-14T09:04:43+02:00
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