Cultura. Nuovo museo di arte moderna e contemporanea di Rimini (PART): via libera dalla Conferenza delle Regioni e dalla Conferenza Unificata al Piano strategico del Mibact (annualità 2020, seconda fase) che destina un milione e 500mila euro per il completamento, i lavori di restauro e l’installazione di opere d’arte nella struttura. La soddisfazione del presidente Bonaccini: “Un ottimo risultato, che contribuirà a rendere la città ancora più attrattiva”
Bologna - Avrebbe dovuto aprire a metà marzo, ma è stato bloccato dal Coronavirus. Ora, per il PART (acronimo di Palazzi dell’Arte), il nuovo Museo di arte moderna e contemporanea di Rimini, l’inaugurazione è programmata per l’autunno ma, soprattutto, sono in arrivo nuove, importanti risorse: un milione e 500mila euro.
Si tratta del finanziamento del Piano strategico Grandi Progetti Culturali del Mibact (Ministero per i Beni e le Attività culturali e per il Turismo), articolato nel triennio 2020-21-22. Le risorse per Rimini fanno parte dell’annualità 2020, seconda fase (circa 10 milioni complessivi): erano all’ordine del giorno, oggi, della Conferenza unificata e hanno ricevuto il via libera dalla Conferenza delle Regioni. Il finanziamento sarà operativo non appena verrà formalizzato dal ministro e pubblicato in Gazzetta Ufficiale.
“Un ottimo risultato, perché andrà a coprire parte delle spese per il completamento e l’arricchimento di questo nuovo, bellissimo museo che aumenterà ancora di più l’attrattività di Rimini- commenta il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini-. Certo, il mare e il turismo balneare sono risorse importantissime, ma decidere di ampliare l’offerta, con nuove proposte e percorsi destinati a chi decide di trascorrere in Riviera le proprie vacanze, non può che essere una scelta vincente”.
Il nuovo museo è in un prestigioso spazio espositivo ricavato all’interno dei più antichi edifici medievali del centro storico, il duecentesco Palazzo dell’Arengo e il trecentesco Palazzo del Podestà, nell’ambito di un progetto condiviso con la Fondazione San Patrignano. Si tratta di una consistente collezione d’arte, con opere di Mario Airò, Vanessa Beecroft, Domenico Bianchi, Alessandro Busci, Maurizio Cannavacciuolo, Sandro Chia, Enzo Cucchi e molti altri artisti.
La proposta progettuale per il Part prevede la progettazione e realizzazione di un percorso museale attraverso alcuni interventi di restauro a completamento del complesso e del relativo giardino outdoor, di adeguamento normativo dei percorsi, di installazioni artistiche e di opere d’arte che si estendono nel quadrante del centro storico della città, ora in fase di riqualificazione e valorizzazione. L’obiettivo è far sì che il Part diventi parte integrante del sistema dei Musei di Rimini, integrandosi nello spazio museale condiviso con il Museo Fellini.
“È un’ottima notizia- dichiara il sindaco di Rimini, Andrea Gnassi-, ed è il riconoscimento del valore straordinario di un museo inedito nel panorama internazionale. Un museo dove arte e sociale diventano tutt’uno, grazie all’accordo tra Comune di Rimini e Fondazione San Patrignano. È un tassello strategico della nuova rete museale di Rimini che, nello stesso spazio urbano, vede dialogare insieme l’arte moderna del Part, il museo dedicato a Federico Fellini e alla sua universalità, il teatro verdiano, il castello malatestiano e la piazza sull’acqua dominata dal Ponte di Tiberio. Ringrazio il presidente Bonaccini e la Regione- conclude Gnassi- per quello che è un investimento lungimirante per Rimini, per l’Emilia-Romagna e per tutto il Paese”. /CV