Difesa del suolo. A sette anni dalla riattivazione della frana di Montevecchio, nel cesenate, si completano i lavori di consolidamento per arginare il dissesto. L’assessore Priolo: “Giornata importante in cui raccogliamo i frutti di lavoro e investimenti. Continuiamo a monitorare la zona perché la prevenzione deve essere sempre una priorità”
Bologna – Un anniversario che serve a ricordare, ma anche a ripartire. Esattamente sette anni - era il 7 febbraio 2014 – le intense precipitazioni invernali riattivavano la frana di Montevecchio, nel comune di Cesena. Un evento di grandi dimensioni - quasi 800 metri di lunghezza per 13 metri di spessore, che invase due strade provinciali e una linea elettrica portando anche all’evacuazione di diverse abitazioni - a cui la Regione rispose subito con interventi di somma urgenza e poi con opere di consolidamento per arginare il dissesto.
Gli ultimi lavori, terminati nei giorni scorsi e finanziati con 350mila euro di risorse regionali nell’ambito del piano frane (Accordo di Programma Mattm-Rer), hanno completato il sistema delle opere di contenimento (rilievi in terra compattata e rafforzata) e la regimazione idrica sotterranea (trincee drenanti) e superficiale (fossi). Il mantenimento dell'area richiederà comunque sistemazioni periodiche richieste dalla fragilità del versante, caratterizzato da calanchi diffusi.
“Nelle situazioni emergenziali come questa il compito delle istituzioni è far sentire con forza il proprio sostegno concreto ai cittadini, lavorando per il ritorno alla normalità- commenta l’assessore regionale alla Difesa del suolo e alla Protezione civile, Irene Priolo. È quanto accaduto a Montevecchio con più interventi per oltre un milione di euro portati a termine dalla Regione in questi anni nella consapevolezza che, per preparare le nostre comunità a rispondere ai rischi resi sempre più diffusi e dovuti in larga parte al cambiamento climatico, serve prima di tutto preparazione e una solida cultura di protezione civile”.
Il Comune di Cesena, in coordinamento con il Servizio Sicurezza territoriale e Protezione civile Forlì-Cesena dell’Agenzia regionale e con il Dipartimento di Geologia dell’Università di Bologna, ha inoltre installato un sistema di monitoraggio e allertamento sull’area interessata dalla frana.
Infine, entro la primavera saranno ultimate le opere di rinverdimento del versante, con la piantumazione di oltre 400 talee, nell’ambito del progetto di rinaturalizzazione dell’area, sviluppato in collaborazione con l’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Cnr. /red
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