Difesa del suolo. Cassa del Baganza a Parma, pubblicato oggi il bando di gara da 68 milioni di euro per l’affidamento dei lavori. Cantiere al via in autunno, già da fine di giugno le operazioni di bonifica bellica. Bonaccini-Priolo: “Raggiunto un risultato auspicato da decenni”
Bologna - Cassa del Baganza, al via la gara europea per l’affidamento dei lavori. È stato pubblicato oggi in Gazzetta Ufficiale il bando che porterà ad aggiudicare le opere, dal valore complessivo di 68 milioni di euro, e far partire il cantiere entro il mese di ottobre.
“E’ una giornata importante per l’intero territorio di Parma e per l’Emilia-Romagna- affermano il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e Irene Priolo, assessore regionale alla difesa del suolo e presidente di Aipo, l’Agenzia interregionale del fiume Po che ha curato la progettazione dell’intervento e ne ha in carico l’esecuzione-. Si raggiunge un risultato auspicato da decenni e ancora più atteso dopo l’alluvione di Parma del 2014: la Cassa- sottolineano- è un tassello determinante e imprescindibile per la sicurezza dell’intero nodo idraulico Parma-Colorno, tra i più critici dell’Emilia-Romagna. Per dimensioni e importanza economica, rappresenta l’investimento più rilevante in tema di sicurezza territoriale dell’intera programmazione regionale”.
Soddisfatto il sindaco di Parma, Federico Pizzarotti: “Da anni lavoriamo per garantire la sicurezza necessaria al territorio di Parma, la Cassa di espansione è da sempre uno degli obiettivi principali della nostra amministrazione e finalmente, grazie al lavoro congiunto del Comune, della Regione e di tutte le forze in campo, si sta concretizzando la sua realizzazione. È una promessa fatta al quartiere Montanara duramente colpito nella tragica esondazione del 2014, ma è un'opera essenziale per tutta la città e il territorio. Ora avanti spediti con il percorso che ci doterà della cassa di espansione”.
L’opera, finalizzata alla messa in sicurezza idraulica del tratto del Baganza che attraversa la città di Parma, punta anche ad un significativo miglioramento della difesa dalle piene a valle del capoluogo e nell'abitato di Colorno.
In risposta al bando, le imprese interessate hanno ora tempo fino al 19 di luglio per presentare le loro offerte. Scaduto tale termine inizieranno le operazioni di gara, è previsto un periodo di circa 2 mesi per lo svolgimento delle attività istruttorie e di valutazione, per cui l’inizio dei lavori è stimato per il prossimo mese di ottobre.
“La pubblicazione del bando di gara segue il via libera al progetto della Direzione Dighe del Ministero delle Infrastrutture arrivato lo scorso 15 aprile- precisa Priolo-. Si è proceduto con celerità per arrivare il prima possibile all’avvio delle procedure di affidamento, proprio in considerazione del carattere di assoluta priorità della Cassa nella strategia regionale di sicurezza del territorio. A breve- chiude l’assessore- saranno calendarizzati con Aipo incontri rivolti agli Enti locali per illustrare i vari passaggi operativi, con specifico riferimento alle operazioni di cantiere: l’obiettivo è agire bene e in modo rapido, perché il cambiamento climatico ci impone di dare risposte all’insegna dell’efficacia e dell’efficienza in particolare a chi ha già scontato le conseguenze di eventi meteo eccezionali”.
Le caratteristiche della Cassa sul Baganza
La cassa di espansione del Baganza sarà realizzata a circa 15 km a monte della confluenza del corso d’acqua con il torrente Parma. Potrà contenere fino a 4 milioni 700 mila metri cubi di acqua e occuperà un'area di 8,6 ettari, estesa i territori dei Comuni di Parma, Collecchio e Sala Baganza. Sarà circondata da circa 3 chilometri e 300 metri di arginature la cui altezza varia in modo crescente dalla quota terreno fino a raggiungere, nella parte più a nord, una quota massima di 16 metri.
Sarà composta da due comparti, che entreranno in funzione in successione, a seconda della quantità d’acqua da invasare. Sono in tutto tre i manufatti in calcestruzzo previsti per consentirne la regolazione idraulica. Il manufatto principale è formato da una diga dotata di quattro paratoie mobili che serviranno a regolare la portata in uscita dal corso d’acqua, analogamente a quanto avviene per la cassa del torrente Parma.
Il progetto, dopo essere stato approvato in sede di Via, valutazione di impatto ambientale regionale, ha avuto l'approvazione della Direzione Generale Dighe del ministero delle Infrastrutture dopo il parere del Consiglio superiore dei Lavori pubblici.
In base alla normativa, per poter valutare nel dettaglio il progetto, è stato realizzato nel Polo Scientifico Aipo di Boretto (Re) un modello fisico in scala 1:40 tramite il quale sono state effettuate prove e verifiche con la supervisione dell’Università di Parma. /red