Fiere. L’assessore regionale Colla: “In questi momenti difficili da parte della Regione massima attenzione alle imprese e ai lavoratori del settore degli allestimenti, fondamentali per il sistema fieristico regionale. Lo dico anche rispetto agli scenari che si andranno a definire in Emilia-Romagna”
Bologna - “Quella degli allestitori fieristici è una filiera per noi importante, con imprese e lavoratori di qualità. La Regione assicurerà la massima attenzione, in questo ambito, ai prossimi scenari che si andranno a definire in Emilia-Romagna”.
Lo ha detto l’assessore regionale allo Sviluppo economico e Lavoro, Vincenzo Colla, a proposito dell’allarme lanciato questa mattina dai vertici di Asal-Assoallestimenti e dallo studio Arredart di Bologna.
“Nelle scorse settimane – ha aggiunto l’assessore Colla- abbiamo già incontrato le rappresentanze degli allestitori con l’obiettivo di inserire il maggior numero di codici Ateco, collegati alle loro attività, nella lista dei beneficiari dei ristori previsti dal Governo. Inoltre, posso assicurare che la nostra attenzione in proposito che continuerà anche in occasione dell’ultimo provvedimento in via di definizione a Roma”.
“Va detto – chiarisce Colla – che la condizione indispensabile per la ripresa del comparto degli allestitori è la ripartenza del mercato fieristico: una prospettiva che vediamo avvicinarsi grazie alla svolta dei vaccini, ma che richiede tempo, perché le fiere sono soggetti con relazioni internazionali e la diffusione dei vaccini è un tema che coinvolge tutto il mondo. La Regione ha scelto con nettezza di investire nelle Fiere per sostenere un sistema industriale di livello internazionale, fondamentale per il nostro sistema economico regionale, che sia in grado di cogliere anche i cambiamenti innovativi e tecnologici del settore”.
“È evidente, tuttavia- chiude Colla- che sarà necessario ripristinare la funzionalità delle fiere per far uscire dalla sofferenza tutta la filiera ad esse collegata, dagli allestitori ai servizi, dalle professioni all’intero sistema dell’accoglienza”. / gia. bos.