Formazione e lavoro. Occupazione per l’80% dei giovani usciti dagli Its, la Regione punta sulla formazione post-diploma: investimento di quasi 20 milioni di euro per creare posti qualificati. Bonaccini-Colla: “Garantire le competenze necessarie a un’economia più verde, inclusiva e digitale”
Bologna – Lo dicono i numeri: fino all’80% dei giovani che abbia completato percorsi di formazione negli Its (Istituti tecnici superiori) della Rete politecnica trova entro un anno un lavoro coerente con le specializzazioni acquisite. Percentuale che sale addirittura al 100% in alcuni corsi. La Giunta regionale ha approvato gli obiettivi messi in campo dalla Rete politecnica per l’anno formativo 2021-2022, voluta dalla Regione Emilia-Romagna per fornire a giovani e adulti le competenze tecniche e scientifiche maggiormente richieste dalle imprese.
La rete è organizzata sulla base di tre tipologie di percorsi. Quelli biennali, realizzati dalle Fondazioni degli Istituti tecnici superiori (Its). Poi i percorsi di Istruzione e formazione tecnica superiore (Ifts), della durata di 800 ore realizzati dagli enti di formazione in partenariato con le scuole, università e imprese. E, infine, i percorsi a qualifica di durata compresa tra le 300 e le 500 ore realizzati dagli enti di formazione in partenariato con le imprese.
“L’investimento nell’alta formazione tecnica e specialistica- spiegano il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e l’assessore regionale alla Formazione e al Lavoro, Vincenzo Colla- risponde all’impegno che abbiamo preso nell’ambito del Patto per il lavoro e per il clima: creare un new dealdei saperi che garantisca le competenze necessarie ad un’economia più verde, inclusiva e digitale. Intendiamo rafforzare l’istruzione secondaria e terziaria professionalizzante, per valorizzare pienamente la formazione e la cultura tecnica e professionale”.
“La programmazione dei percorsi del prossimo anno- prosegue Colla- dovrà in particolare rafforzare la filiera formativa professionale e tecnica integrata, favorendo i passaggi dalla IeFp agli Ifts e Itse da questi al percorso universitario, che permetta ai giovani la continuità dei percorsi e assicuri al territorio quelle professionalità e competenze tecniche, scientifiche e umanistiche indispensabili per la ripresa, anche dopo la pandemia. Ma siamo già pronti- conclude - a incrementare l’offerta che è già in campo per rispondere a tutte le richieste del sistema territoriale”.
L’impegno della Regione
La Giunta, nell’ambito del Programma triennale per la Rete politecnica 2019/2021, haapprovato la programmazione per l’anno formativo 2021/2022, che con un investimento complessivo di 19,5 milioni di euro coinvolgerà circa 3.000 persone.
Per l’anno formativo 2021/22 la Regione ha stabilito che tutti i percorsi attivati dovranno dare risposta ai fabbisogni formativi e professionali necessari per attivare, sostenere e consolidare i processi di innovazione digitale e gli obiettivi di sostenibilità (contenuti in Agenda 2030) dei sistemi d’impresa prioritari per il sistema regionale.
L’obiettivo dichiarato è affiancare le imprese del territorio per affrontare le nuove sfide globali, sostenendo l’innovazione e la modernizzazione dei servizi e la sostenibilità ambientale dei sistemi produttivi.
L’offerta della rete Politecnica, in sintesi, ha il compito di trovare soluzioni alla domanda di competenze qualificate per l’inserimento lavorativo di persone che siano già in possesso di conoscenze e competenze di base, ma che abbiano necessità di acquisirne di ulteriori. Sia sul piano tecnico, tecnologico e specialistico, che organizzativo, gestionale e relazionale.
Al finanziamento dell’offerta formativa per l’anno 2021-2022, pari a circa 19,5 milioni di euro, concorrono risorse del Fondo sociale europeo e risorse nazionali.
Ai percorsi Its vengono destinati circa 10,5 milioni di euro per il biennio, ai percorsi di Istruzione e Formazione professionale vanno circa 7 milioni, alla Formazione superiore 2 milioni di euro.
Le novità in campo
La Regione vuole ampliare l’offerta delle Fondazioni Its passando da 27 a 34 percorsi formativi, individuando nuovi partenariati e nuove filiere di imprese anche in territori diversi, cogliendo l’impegno delle imprese e valorizzando la disponibilità delle autonomie educative.
Si sta, inoltre, formalizzando un accordo con gli atenei per permettere agli studenti in uscita da percorsi di specifici Its di iscriversi ad un corso di laurea professionalizzante coerente, con un riconoscimento di almeno 80 crediti, sui 130 necessari per laurearsi. L’obiettivo della Regione è quello di ampliare ancora questa possibilità a tutti i percorsi di Its presenti in regione.
Anche i percorsi Ifts verranno ampliati, passando da 59 a 60, e ulteriormente qualificati. Questo consentirà di adattarli ai cambiamenti in corso. Lo stesso avverrà per i percorsi di formazione superiore (30 percorsi): si valorizzeranno i percorsi formativi pregressi di istruzione anche terziaria, per renderli maggiormente spendibili nei contesti di lavoro, rafforzando le competenze digitali e linguistiche, le competenze utili per la sostenibilità dei prodotti/servizi/processi e per l’innovazione sociale.
Infine, il maggiore utilizzo della rete dei laboratori accreditati della Rete Alta tecnologia e l’offerta presso i Tecnopoli della ricerca sarà utile per consolidare ancora di più i percorsi di conoscenza e qualificazione. /BM