Formazione. Reinserimento sociale delle persone in esecuzione penale, sì a 22 percorsi di orientamento. Colla: “Il lavoro per favorire l’integrazione e la prevenzione della recidiva”
Bologna - Interventi di orientamento e formazione che possano aiutare le persone in esecuzione penale a un reinserimento sociale fondato sul lavoro e, a partire dall’acquisizione e qualificazione di un profilo professionale, consentano loro di acquisire autonomia e rafforzarsi rispetto a possibili recidive e reiterazioni delle azioni che li hanno portati in carcere.
Sono 22 i progetti formativi approvati dalla Regione e finanziati con 1,1 milioni di euro di risorse del Fondo sociale europeo, che hanno l’obiettivo di rendere disponibili politiche formative, di orientamento e di accompagnamento al lavoro per le persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale da parte dell’Autorità giudiziaria.
“Il Piano regionale degli interventi orientativi e formativi per l’inclusione socio-lavorativa delle persone in esecuzione penale, nel suo complesso e nei singoli interventi che vengono programmati, ha un valore preventivo- spiega l’assessore regionale alla Formazione e Lavoro, Vincenzo Colla-. Con queste azioni intendiamo sostenere l’inclusione sociale, in particolare nella fase delicata del ritorno alla vita in libertà, cercando di rendere questo momento particolarmente significativo per una reale integrazione nella società”.
Gli interventi, definiti in condivisione con la Commissione regionale per l’area dell’esecuzione penale degli adulti, tengono conto dell’importanza che la rete dei servizi formativi e sociali, pubblici e del privato sociale, delle imprese profit e no profit e dei servizi dell’Amministrazione penitenziaria rivestono nella costruzione di un percorso riabilitativo per il reinserimento sociale e la riqualificazione lavorativa.
I 22 progetti permetteranno di costruire percorsi personalizzati tramite orientamento, formazione permanente e delle qualifiche, tirocini. /BM