Pari opportunità. Violenza di genere, oltre 2,6 milioni di euro alla rete d’aiuto dell’Emilia-Romagna. L’assessora Lori: “L’emergenza sanitaria ha influito molto sulle situazioni di fragilità, ma abbiamo un’organizzazione regionale di Centri e Case rifugio consolidata e capillare, per garantire accoglienza e sostegno concreti”
Bologna – Luoghi in cui andare e persone con cui parlare, per essere accolte, protette e non subire più. In Emilia-Romagna il servizio per sostenere le donne vittime di violenza domestica diventa sempre più forte, anche con l’obiettivo di far fronte all’emergere di situazioni di fragilità dovute alla convivenza domestica forzata, imposta dall’emergenza sanitaria da Covid-19.
L’approvazione del Dpcm dello scorso 13 novembre 2020 che stanzia 22 milioni di euro a livello nazionale, assegna all’Emilia-Romagna oltre 2,6 milioni di finanziamenti per rinforzare la rete di aiuto su tutto il territorio, attraverso un cronoprogramma di azioni che sarà presentato entro marzo.
Le risorse saranno così distribuite: circa 900mila euro andranno al sostegno dei centri antiviolenza pubblici e privati già esistenti in regione e altri 900mila euro alle case rifugio, queste ultime beneficiarie anche di ulteriori 382mila euro per rispondere alle esigenze urgenti derivanti delle norme di contenimento anti-Covid. Infine, ammontano a 425mila euro i fondi – da utilizzarsi coerentemente con gli obiettivi previsti nel Piano strategico nazionale sulla violenza maschile contro le donne – per azioni di supporto alle vittime e rafforzamento della rete territoriale, quali – fra le altre - il sostegno all’autonomia abitativa (che la nostra Regione ha scelto di finanziare con le risorse del riparto precedente), azioni di informazione, comunicazione e formazione o, ancora, programmi rivolti agli uomini maltrattanti.
“L’emergenza sanitaria ha pesato moltissimo sulle situazioni di fragilità e pericolo vissute dalle donne maltrattate- commenta l’assessore regionale alle Pari opportunità, Barbara Lori-. Ecco perché l’approvazione del Dpcm 2020, che si aggiunge alle iniziative già messe in campo dalla Regione Emilia-Romagna, rappresenta un ulteriore ed essenziale strumento per supportare la rete d’aiuto del nostro territorio. Una squadra consolidata e fondamentale per garantire accoglienza e risposte adeguate oltre a diffondere la cultura del rispetto nella nostra società. A marzo presenteremo il nostro programma di azioni, ma siamo già al lavoro per creare un pacchetto di aiuti concreti e rafforzare il sistema di protezione delle donne che subiscono violenza domestica”.
I numeri dell’Osservatorio regionale sulla violenza di genere
Secondo il report 2020 dell’Osservatorio regionale sulla violenza di genere, in Emilia-Romagna sono operativi 21 centri antiviolenza, 41 case rifugio e 16 centri per uomini maltrattanti, di cui 7 pubblici e 9 del privato sociale.
Durante il periodo di lockdown anche il numero verde anti-violenza ‘1522’ ha rappresentato uno strumento di grande sostegno socio-psicologico. Nel periodo marzo-giugno 2020, rispetto allo stesso periodo degli anni passati, si è registrato un aumento di chiamate senza precedenti. Il numero delle telefonate avviate per chiedere aiuto, protezione o consulenza, a difesa di una violenza o stalking, è stato pari a 804 casi, più del doppio delle chiamate registrate nello stesso periodo del 2019 (365).
Per quanto riguarda l’impatto dell’emergenza da Covid-19 nel sistema dei servizi per il contrasto alla violenza di genere, è aumentata molto la frequenza dei primi contatti, passando da 289 di marzo-giugno 2019 a 683 nel 2020 (+394 casi). Le chiamate nel periodo marzo-giugno 2020 riconducibili a vittime di violenza o stalking rilevate dal numero verde 1522 in Emilia-Romagna sono 377, oltre il doppio delle 171 del periodo marzo-giugno 2019. /ER