Sicurezza. Dagli occhi elettronici intelligenti al controllo di vicinato, dall’illuminazione dei parchi alla riqualificazione urbana e al recupero di spazi per sottrarli al degrado. La Regione stanzia oltre 2 milioni di euro per sostenere 23 Accordi di programma sottoscritti assieme ai territori. Bonaccini: “Al fianco degli enti locali per far crescere la qualità di vita delle persone e delle comunità, con iniziative concrete. E sostenere le vittime di reato”
Bologna - Occhi elettronici intelligenti per controllare strade e viabilità, reti di telecamere per la videosorveglianza dei parchi, ma anche iniziative di controllo di vicinato. Più illuminazione nei giardini pubblici, sui marciapiedi e lungo le piste ciclabili anche installando, con attenzione all’ambiente, lampioni a led. Sistemi di controllo video e allarmi e per scuole e centri sportivi.
Portabiciclette per supportare e incentivare la mobilità dolce, manutenzione degli arredi urbani e interventi per ammodernare scale e ascensori di parcheggi sotterranei. E con una particolare attenzione agli aspetti sociali e culturali, progetti di street art rivolti ai giovani, apertura di empori solidali, restauro di murales artistici, recupero di spazi per realizzare attività ricreative e culturali, misure a sostegno delle vittime di reati nonché l’avvio di attività da parte di ex detenuti per la riparazione di biciclette in chioschi prefabbricati.
Da Piacenza a Rimini, sono numerose le attività previste da 23 interventi, per 2,7 milioni di euro di investimenti sul territorioemiliano-romagnolo, finanziati dalla Regione con oltre 2 milioni di euro. Iniziative volte arendere più sicure e vivibili città e paesi dell’Emilia-Romagna, realizzate da enti locali: 18 progetti di Comuni e 5 di Unioni di Comuni.
Le misure sono sostenute dalla Giunta regionale grazie ad Accordi di programma sicurezza integrata 2020, sottoscritti nei mesi scorsi insieme ai territori.Attività di raccordo seguita dal capo della segreteria politica della presidenza della Giunta, Gianmaria Manghi. Si vanno ad aggiungere ai 104 ‘patti’ giàstretti dal 2014 e orientati alla prevenzione integrata
Interventi che, soprattutto attraverso l’ausilio di tecnologie elettroniche, puntano ad accrescere la sicurezza nei centri urbani, e anche a ridurre il degrado sociale e ambientale con azioni di carattere socioculturale, animazione e attività di diffusione di buone pratiche per il presidio degli spazi pubblici da recuperare, sottraendoli così al degrado e alle sue conseguenze.
“Il calo generale dei fenomeni criminosi che si registra costantemente negli ultimi anni- spiega il presidente della Regione, Stefano Bonaccini- ci spinge a proseguire sulla strada intrapresa insieme agli enti locali, senza sottovalutare i problemi che ancora ci sono e il fatto che comunque non stiamo parlando di numeri ma di donne e uomini in carne e ossa e che ogni persona coinvolta in atti criminosi, soprusi e violenza porta con sé conseguenze gravissime. Persone che vogliamo continuare a sostenere attraverso la Fondazione regionale vittime di reato. Il nostro obiettivo resta quello di prevenire e promuovere lo sviluppo della qualità di vita all’interno delle loro comunità. E per questo continuiamo nel nostro impegno per accrescere la sicurezza dei cittadini, sostenendo progetti che nascono e che sono promossi e realizzati direttamente dai territori”.
“Politiche per la sicurezza urbana- chiude il presidente della Regione- che si affiancano al fondamentale lavoro di controllo, indagine e repressione portato avanti dalla Magistratura e dalle Forze dell’ordine, a cui va il nostro grazie e la massima collaborazione”.
Per gli Accordi di programma sicurezza integrata 2020 il contributo della Regione per finanziare le iniziative in Emilia-Romagna ammonta a 2.037.050 euro.
Fra gli interventi finanziati (in allegato l’elenco completo suddiviso per comuni e province), si va dalla riqualificazione urbana per il recupero di complessi edilizi o spazi ad alto rischio di criminalità e degrado alla installazione ex novo (o al potenziamento) di sistemi di videosorveglianza. Anche di quelli‘intelligenti’ (i cosiddetti Ocr, Optical character recognition) in grado, per esempio, di leggere i caratteri e quindi le targhe degli automezzi, trasmettendoli in tempo reale alle autorità di pubblica sicurezza. Poi le iniziative di controllo di vicinato, come a Cento (Fe) e nell’Unione Pedemontana Parmense, con i residenti attivi nel segnalare anomalie nelle proprie zone attraverso piattaforme condivise e rimanendo in contatto con la Polizia locale. Misure di sostegno alle vittime di reato come a Formigine e Castelnuovo Rangone, nel modenese. E ancora, l’animazione sociale e comunitaria delle città finalizzata al contenimento di fattori criminogeni.
La criminalità in Emilia-Romagna
Negli anni dal 2014 al 2019 in regione si registra una diminuzione costante dei reati, con la delittuosità totale scesa di oltre il 20%. In particolare, diminuiscono sensibilmente i furti del 35%, i quali costituiscono oltre la metà dei reati denunciati alle forze di polizia. Tra questi tipi di delitti, i furti di autoveicoli scendono del -40%, quelli di oggetti sulle auto in sosta del -35%, i furti nelle abitazioni del -33%, gli scippi del -23% e i borseggi del -20%. Diminuiscono sensibilmente anche le rapine in generale del -30%, di oltre il 50% quelle ai danni degli istituti di credito, del -40 quelle in abitazione e del -27% quelle alle persone. Restano col segno positivo le violenze sessuali (+36,2%) e i reati riguardanti la normativa sugli stupefacenti (+19,3%), mentre permangono stabili gli omicidi e le lesioni dolose. / gia.bos.
In allegato: gli interventi realizzati in Emilia-Romagna suddivisi per provincia e per comune