Vertenza. Crisi Fiac Compressori di Pontecchio Marconi, prosegue il confronto in Regione con l'azienda, con il ritiro formale della decisone di spostare lo stabilimento del bolognese a Torino
Bologna – “Era indispensabile che la proprietà del Gruppo multinazionale svedese Atlas Copco comunicasse formalmente il ritiro della procedura di trasferimento. Regione e Istituzioni ritenevano questo un atto irrinunciabile per fissare un nuovo incontro, già la prossima settimana, con la presenza della proprietà, per avviare il confronto sul futuro dei lavoratori dello stabilimento Fiac compressori di Pontecchio Marconi”.
Così l’assessore regionale allo Sviluppo economico e Lavoro, Vincenzo Colla, al termine dell’incontro che si è svolto oggi a Bologna, nella sede della Regione, per la vertenza relativa alla Fiac compressori di Pontecchio Marconi (Bo) per cui la multinazionale svedese Atlas Copco Italia ha prima annunciato, poi ritirato su richiesta delle Istituzioni, l’istanza di chiusura dello stabilimento con trasferimento di oltre 100 dipendenti a Torino. Al termine dell’incontro, l’azienda ha comunicato ufficialmente con un proprio documento il ritiro formale della procedura di trasferimento.
Al Tavolo di salvaguardia occupazionale erano presenti, oltre la Regione, Fausto Tinti per la Città metropolitana di Bologna, Roberto Parmeggiani sindaco del Comune di Sasso Marconi, rappresentanti delle organizzazioni sindacali e di Confindustria. Nonché, per la proprietà, la direzione aziendale rappresentata dall'amministratore delegato, Alain Lefranc.
Il percorso delineato dall’assessore Colla, dopo quasi tre ore di confronto, è stato condiviso dalla direzione aziendale e dai sindacati. Il prossimo appuntamento sarà l’occasione per avanzare proposte per il mantenimento e il rilancio del sito produttivo di Pontecchio Marconi.
“Ribadisco che– ha aggiunto Colla- giudico inaccettabile l'atto unilaterale di trasferimento delle lavoratrici e dei lavoratori. Una scelta che avrebbe determinato ripercussioni pesanti anche per tutto il territorio. Siamo convinti che lo stabilimento offra tutte le condizioni per mantenere le attuali attività produttive e i livelli occupazionali”. /gia.bos.