Welfare. In Emilia-Romagna, a Novi di Modena, il Residence Care per anziani diventa ‘smart’ grazie a sensori che monitorano il benessere degli ospiti e dell’ambiente. La vicepresidente Schlein e l’assessore Salomoni: “Esempio innovativo di tecnologia al servizio delle persone, modello apripista da diffondere sul territorio. La domiciliarità è alla base della nostra idea di assistenza in sanità e nel sociale”
Bologna - La casa troppo calda, troppo fredda o troppo umida; un movimento notturno continuo che testimonia un sonno difficile e disturbato; il rischio di un incidente domestico che potrebbe nascondersi dietro troppo tempo passato in una stanza: in Emilia-Romagna è, e sarà sempre di più, la tecnologia a dare una pronta risposta a questo genere di preoccupazioni per quanto riguarda il benessere degli anziani. Così la sicurezza delle persone più fragili aumenta non solo perché sono possibili interventi immediati, ma anche perché si eliminano i contatti non necessari, che al tempo del Covid comportano ulteriori rischi.
Da fine dello scorso anno, infatti, nel Residence Care “R. Rossi” di Novi di Modena è partito un progetto che vuole sperimentare l’impatto sul sociale delle tecnologie di domotica IoT (Internet of things), promosso dalla Regione Emilia-Romagna in collaborazione con l’Unione Terre d’Argine, l’Asp Terre d’Argine, il Comune di Novi e realizzato da Lepida ScpA - la società in house della Regione per l’infrastrutturazione digitale - in collaborazione con Aias (Associazione italiana assistenza spastici) Bologna Onlus.
Come funziona
In una decina di appartamenti del residence in cui vivono autonomamente gli ospiti sono stati collati sensori di movimento in grado di rilevare il passaggio e il tempo di permanenza di una persona all’interno di una stanza, e un sensore ambientale per il monitoraggio della temperatura, dell’umidità e del livello di illuminazione: la rilevazione di questi parametri ha appunto la finalità di monitorare costantemente le condizioni di benessere degli ospiti e segnalare eventuali anomalie o criticità.
Tutti i dati raccolti dai sensori vengono poi trasmessi alla piattaforma Sensornet attraverso la rete regionale IoT di Lepida, che consente la geolocalizzazione senza l’uso di un sistema Gps, operando a basso consumo, a lungo raggio e in sicurezza, perché i dati sono crittografati. Le informazioni sono poi elaborate da una applicazione, utilizzabile sia su pc che su smartphone, che presenta i dati agli operatori in maniera immediata e intuitiva (faccine colorate che evidenziano i diversi stati: verde= tutto bene, giallo=attenzione, rosso=potenziale criticità) permettendo loro - soprattutto in un periodo con le limitazioni di presenza fisica previste dal Covid - di rilevare immediatamente situazioni che necessitino di intervento.
Il monitoraggio continuo di questi semplici parametri consente di verificare, infatti, che gli ospiti conducano una vita regolare, muovendosi di giorno e riposando di notte, in un ambiente confortevole, correttamente illuminato e condizionato, nelle diverse ore della giornata. Eventuali rilevazioni di mancanza di movimento durante il giorno o viceversa, di frequenti movimenti o di prolungati livelli di luce durante le ore notturne, possono essere condizioni anomale e come tali segnalate agli operatori responsabili affinché possano valutarne l’importanza e l’eventuale intervento.
“Tecnologia domotica e digitale sono fondamentali per investire in nuove frontiere di assistenza domiciliare, creando un sistema di cura e prevenzione regionale che sia a misura dei bisogni delle persone e di come cambiano- afferma la vicepresidente della Regione con delega al Welfare, Elly Schlein-. Un modello virtuoso che mette l’innovazione tecnologica al servizio delle persone fragili, da sperimentare nel prossimo futuro anche per residenze private e senior housing, pure grazie alle risorse del Next Generation EU”
“Quando pensiamo alla tecnologia al servizio delle persone abbiamo in mente esattamente progetti come questo- dichiara l’assessore all’Agenda digitale, Paola Salomoni-. Al Residence Care di Novi l’Internet of things non serve a ridurre i contatti umani, che sono sempre fondamentali nel mondo del welfare, ma aiuta ad aumentarne l’intensità e la qualità. La domiciliarità è alla base della nostra idea di assistenza, sia nel sociale che nella sanità, e infatti i sensori e i servizi di monitoraggio sono tra gli ambiti di sviluppo primari della nostra Agenda digitale”.
“L’Unione dei Comuni delle Terre d’Argine e il Comune di Novi di Modena, in questo caso come sperimentatore- sottolinea il sindaco Enrico Diacci- hanno da tempo scelto di scommettere sulle tecnologie per migliorare servizi e qualità della vita dei cittadini. Questo progetto prova come la tecnologia possa davvero essere la soluzione per fare di più e fare meglio”.
Il Care Residence “R.Rossi”
È costituito da 14 appartamenti che possono fruire di spazi comuni ricavati nell’ambito dell’annesso Centro Diurno per anziani. Si tratta di bilocali (45 mq circa) privi di barriere architettoniche, suddivisi in una zona giorno con angolo cottura, zona notte con disimpegno lavanderia e bagno con doccia. L’articolazione ad “L” dell’edificio genera un impianto che ricorda quello delle antiche corti della pianura padana. La struttura è ubicata in zona centrale a 500 metri dalla piazza comunale. Numerosi i servizi offerti: assistenza di base, infermieristica e riabilitativa, attività di mobilizzazione e animazione, supervisione diurna, chiamata d’emergenza, accompagnamento a visite mediche, spesa settimanale, servizio di ristorazione e lavanderia, pulizia dell’appartamento, servizio di cure estetiche e podologia. /JF
In allegato, immagini con esempi di sensori collocati negli appartamenti