Cultura. "Somnium Scipionis libellus", domani a Faenza la presentazione del Marco Tullio Cicerone restaurato
Bologna – Domani martedì 28 dicembre, alle 18, la Biblioteca Manfrediana di Faenza presenta il recupero del "Somnium Scipionis libellus", prezioso manoscritto dell'opera di Marco Tullio Cicerone realizzato nel 1434, conservato nei fondi antichi della biblioteca storica faentina e recentemente restaurato.
Il progetto di recupero ha preso forma alla fine del 2019 con una convenzione fra Servizio Patrimonio culturale della Regione Emilia-Romagna e Manfrediana, con il coinvolgimento della Soprintendenza competente per gli aspetti autorizzativi del restauro. Il complesso intervento sul manoscritto, che versava in condizioni conservative molto compromesse, è stato basato su indagini preliminari e metodologie a elevati standard operativi, ed è stato completato dalla digitalizzazione, che permette a tutti di sfogliare l'opera online, consentendone la fruizione più estensiva e preservando al meglio l’originale.
Il manoscritto si compone di due opere: "Somnium Scipionis" e "De natura deorum". La prima è un brano del "De re publica" in cui Cicerone, attraverso le parole di Scipione l’Africano apparso in sogno al nipote Scipione Emiliano, afferma che l'anima è immortale e che dopo la morte, per gli uomini politici che abbiano compiuto buone azioni per la patria, sono in serbo dei premi. La seconda, scritta sotto forma di dialogo fra tre interlocutori, è un repertorio delle dottrine teologiche antiche: epicureismo, stoicismo e scetticismo. Entrambe testimoniano la riscoperta quattrocentesca del mondo classico, la rinascita dello studio della filosofia e l’interesse posto dalla nuova cultura umanistica nei confronti dell’uomo e delle sue capacità di essere artefice del proprio futuro.
L’incontro con il pubblico sarà anche l’occasione per presentare l’opuscolo “Somnium Scipionis libellus: un manoscritto sale alla ribalta. Storia di un restauro”, con cui la Biblioteca Manfrediana divulga i contenuti culturali, gli aspetti metodologici affrontati e le curiosità emerse nel processo di recupero, tra le quali gli insoliti dettagli di manifattura e di calligrafia da cui si deduce l’importanza che il manoscritto doveva rivestire nel secolo della sua committenza e in quelli successivi.
Il sindaco di Faenza, Massimo Isola, la direttrice della Biblioteca Manfrediana, Daniela Simonini, le restauratrici Maria Roberta Stanzani e Silvia Bondi e la responsabile di progetto per il servizio Patrimonio culturale della Regione, Antonella Salvi, racconteranno il valore, il significato e i risultati di questo recupero così importante, che potenzia le opportunità di studio e di conoscenza del volume e del corposo fondo dei manoscritti antichi conservato dalla Manfrediana. / red