Imprese. Aiuti di Stato e transizione ecologica, sì al settore ceramico: la Commissione europea rivede le proprie Linee guida. Il presidente Bonaccini: “Risultato importante che premia il lavoro di squadra fatto, nel nome dell’occupazione e della coesione sociale. Un passo avanti fondamentale per un comparto che ha già avviato la conversione dei cicli produttivi verso la sostenibilità ambientale”
Bologna – Aiuti di Stato e transizione ecologica, sì al settore ceramico. Il comparto - fondamentale per l’economia regionale dell’Emilia-Romagna – è stato infatti ricompreso fra quelli che potranno usufruire degli sconti degli oneri fiscali legati al costo dell’energia elettrica. E’ quanto prevedono le Linee guida che disciplinano gli aiuti di Stato a sostegno dei progetti per la protezione dell’ambiente, il clima e l’energia verde (CEEAG), approvate dalla Commissione europea, indicazioni che in un primo momento escludevano il settore ceramico, con effetti devastanti sull’intero comparto, che in quel caso avrebbe pagato un costo altissimo e insostenibile per completare i processi di decarbonizzazione.
Il testo ora ricomprende invece la ceramica sanitaria e laterizi e dovrebbe essere operativo a partire dal prossimo gennaio, mettendo così a disposizione decine di milioni di euro di sgravi.
Un tema, questo, sul quale negli ultimi mesi ha lavorato la Regione Emilia-Romagna insieme agli enti locali, le associazioni di rappresentanza del comparto ceramico, gli eurodeputati del territorio. E che era stato al centro degli incontri con i vertici comunitari del presidente Stefano Bonaccini e del sottosegretario alla Presidenza della Giunta, Davide Baruffi, nella missione a Bruxelles lo scorso 12 novembre.
“E’ un’ottima notizia, che premia il grande lavoro di squadra che abbiamo fatto- afferma il presidente Bonaccini-. E un passo avanti fondamentale per un settore strategico per l’economia nazionale e regionale, in forte ripresa, con ordinativi e stime molto positive su produzione e occupazione. Ma soprattutto- prosegue- un comparto nel quale le imprese hanno già avviato la conversione dei cicli produttivi verso la sostenibilità ambientale, un percorso virtuoso che tuttora rischia di doversi fermare di fronte all’aumento vertiginoso dei costi dell’energia, che per le aziende ceramiche rappresenta un quarto dei costi di fabbricazione. Per questo abbiamo subito chiesto al Governo e all’Europa di intervenire, lavorando insieme al territorio, alle associazioni di rappresentanza del settore ceramico e agli eurodeputati – e ringrazio in particolare Elisabetta Gualmini, che tanto ha fatto per centrare l’obiettivo - per una revisione delle Linee guida da parte della Commissione europea. Per salvaguardare imprese che rappresentano un’eccellenza del nostro export e del Made in Italy, migliaia di lavoratrici e lavoratori, professionalità da tutelare nel nome della buona occupazione, della coesione sociale, della crescita sostenibile e della transizione ecologica”.
Il provvedimento della Commissione Ue, con le modifiche introdotte, dà il via libera alla definizione delle azioni e delle misure che i Governi nazionali potranno mettere in campo per sostenere e accompagnare i settori produttivi che devono raggiungere obiettivi di decarbonizzazione e di transizione ecologica nei modelli di produzione.
Resta invece aperta la questione della compensazione dei costi indiretti ETS, che vede ancora l’esclusione del settore delle piastrelle. “Continuiamo a lavorare anche su questo tema insieme a Confindustria Ceramica, che abbiamo già posto all’attenzione della Commissione europea- sottolinea Bonaccini-. Già nel mese di gennaio sono previste nuove iniziative in tal senso, per un impegno che condividiamo anche con la Comunidad Valenciana spagnola. Bisogna tenere insieme ambiente e lavoro, per questo le imprese vanno accompagnate verso la transizione ecologica, traguardo che rappresenta una grande opportunità e non può diventare viceversa un fattore penalizzante”.