Sviluppo economico. La Regione punta sull’aerospazio, al via un Forum Strategico per promuovere l’ecosistema dell’innovazione. Colla: “Uno strumento che ci permetterà di facilitare lo sviluppo di un settore in grande espansione”
Bologna – Una sede strategica per promuovere la filiera regionale del settore aerospaziale, consentendo alle imprese manifatturiere e dei servizi del comparto di contribuire allo sviluppo nazionale.
È il Forum Strategico Aerospazio della Regione Emilia-Romagna, che si è insediato ufficialmente questa mattina e in cui si sono condivisi gli obiettivi, le modalità operative e quelle dei lavori per il 2022.
Gli ambiti di applicazione di questo settore sono molto ampi e abbracciano tutte le 15 filiere strategiche definite dall’S3. Vanno dai programmi per l’acquisizione e l’utilizzo di dati satellitari in vari contesti (agricoltura, meteo, protezione dell’ambiente) alla sperimentazione di nuove tecnologie da impiegare nello spazio, fino alle ricadute tecnologiche che le innovazioni in quest’ambito possono produrre in altri settori.
“Lo spazio è una opportunità meravigliosa, dallo studio dell’Universo derivano moltissime nuove tecnologie per noi che viviamo sulla Terra: pensiamo ai satelliti metereologici, a quelli di geolocalizzazione, molto del nostro sviluppo arriva dallo spazio”, ha esordito Amalia Ercoli Finzi, prima donna italiana laureata in Ingegneria aeronautica e docente di Meccanica orbitale al Politecnico di Milano, dando il via ai lavori.
“Questo Forum vuole essere uno strumento per facilitare il confronto e la condivisione sulle principali linee di sviluppo di un settore in grande espansione, con la partecipazione delle imprese emiliano-romagnole, delle associazioni imprenditoriali, degli atenei e del mondo della ricerca- ha precisato l’assessore regionale allo Sviluppo economico, Vincenzo Colla-. Il Forum contribuirà allo sviluppo nazionale del settore e permetterà di dotarsi di un’identità collettiva, visibile e identificabile, ma anche di sviluppare le filiere della nostra regione e fare sistema e alleanze per partecipare con qualità ai bandi europei, nazionali e regionali”.
Il Forum strategico per la promozione della filiera regionale dell’aerospazio è coordinato dall’Assessorato allo Sviluppo economico della Regione e si avvale della sua struttura in-house Art-ER.
L’aerospazio e l’Emilia-Romagna
L’aerospazio è un ambito di lavoro recentemente integrato nelle politiche regionali, con riferimento specifico ai temi dell’innovazione. In particolare, il tema della “Aerospace economy” è stato inserito nella Strategia di Specializzazione Intelligente (S3) dell’Emilia-Romagna, approvata lo scorso giugno, come “area ad alto potenziale di sviluppo” e vedrà per il periodo 2021-2027 investimenti per favorire la conoscenza, la condivisione di opportunità e il trasferimento tecnologico, soprattutto nella relazione scienza-impresa e a livello nazionale e internazionale.
L’Emilia-Romagna può contare su un ecosistema dell’innovazione particolarmente sviluppato, con un tessuto produttivo di imprese, in diversi settori, orientate all’innovazione e attive sui mercati internazionali, alcune delle quali già inserite in progetti internazionali di sviluppo del settore. In Regione inoltre sono presenti grandi infrastrutture di ricerca (Polo Tecnologico Aeronautico di Forlì, CICLoPE, Big Data Tecnopole di Bologna, Stazione Radioastronomica di Medicina) e un sistema formativo altamente specializzato, costituito da una “filiera” completa e diffuso nei diversi atenei della regione, con un sistema della ricerca e dell’innovazione con attori di eccellenza.
“Da tempo la Regione partecipa a programmi multiregionali, come Mirror GovSatCom, Mirror Copernicus, I-Cios nell’ambito del programma strategico Space Economy e in numerosi progetti finanziati a livello europeo- ha ricordato l’assessore Colla-. Per favorire una maggiore apertura a questo settore, la Regione, inoltre, ha aderito recentemente a una rete europea del settore aerospazio, Nereus, con sede a Bruxelles, e ha attivato uno specifico accordo con l’Aeronautica militare italiana, rappresentata anche in questo Forum e impegnata in un programma con l’americana Axiom, tra i nuovi protagonisti della New Space Economy”.
Gli interventi di questa mattina
Questa mattina al Forum sono intervenuti per l’Aeronautica militare il col. Marco Galgani e il ten. col. Walter Villadei, che si sta addestrando a Huston per il programma della Axiom; Sanzio Bassini, direttore del Dipartimento Supercalcolo Applicazioni e Innovazione del Cineca; Marco Folegani, di Clust-ER Innovate; Alessandro Talamelli di Clust-ER Meccatronica e Motoristica e co-presidente della catena del valore Fly.ER; Giovanni Coppini del Centro Euro-Mediterraneo per i Cambiamenti Climatici (Cmcc); Daniele Banfi per la Confederazione Nazionale dell’Artigianato (Cna) Emilia-Romagna; Andrea Zappettini, direttore Istituto dei Materiali per l'Elettronica ed il Magnetismo (Imem) del CNR; Alessandro Giorgetti di Confcooperative Emilia-Romagna; Alessandro Curti, vicepresidente Confindustria Emilia-Romagna; Michele Poggipollini, presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria Emilia Centro; il gen. Alessio Grasso, consulente Dallara; Cristina Leone, presidente Cluster Tecnologico Nazionale Aerospazio (Ctna); Dario della Sala dell’Agenzia Nazionale per le Nuove Tecnologie di Enea; Giuseppe Malaguti dell’Osservatorio di Astrofisica e Scienza dello Spazio dell’Istututo Nazionale di Astrofisica (Inaf); Alessia D'Orazio dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn); Alessandra Borghi del Centro Osservazioni Spaziali della Terra dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv); Paolo Tortora, direttore Centro di Ricerca Industriale Ciri – Aerospaziale dell’Università degli Studi di Bologna; Paolo Natoli, ordinario di Astronomia e Astrofisica dell’Università degli studi di Ferrara; Andrea Spaggiari, esperto sul tema dell’aerospazio del Dipartimento di Scienze e Metodi dell'Ingegneria dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia; Giulio Colavolpe, dipartimento di Ingegneria e Agricoltura dell’Università degli Studi di Parma. /BM