Infrastrutture. Rotta del Panaro del 6 dicembre 2020: al via gli ultimi lavori per il rinforzo del Ponte Samone, nel modenese. Corsini: “Massimo impegno per la totale messa in sicurezza di un’opera strategica per la mobilità e l’economica del territorio”

Finanziamento regionale di 250mila euro per ultimare gli interventi relativi alla ricostruzione del secondo pilone danneggiato dall’esondazione. Investimento complessivo di 1,1 milioni di euro
04/11/2021 15:08

Bologna – Altri lavori per la piena sicurezza del Ponte Samone, il collegamento tra i centri abitati dei Comuni di Pavullo nel Frignano e Guiglia (Mo) danneggiato dall’esondazione del Fiume Panaro, dello scorso 6 dicembre.

La giunta regionale ha infatti stanziato ulteriori 250mila euro alla provincia di Modena per completare gli interventi urgenti per il rinforzo della seconda pila di sostegno che consentiranno il ripristino della totale funzionalità della strada provinciale 26.

I lavori avranno una durata di 60 giorni, potranno essere eseguiti anche nel periodo delle piene invernali e non interferiranno con il transito dei veicoli, ripartito dallo scorso settembre.

“Massimo impegno per terminare il rinforzo di un’infrastruttura che consente i collegamenti tra il territorio di Guiglia e Zocca con la Fondovalle Panaro e Pavullo- commenta l’assessore regionale alle Infrastrutture e Trasporti, Andrea Corsini- strategica per l’economia e per i numerosi residenti dell’area. Queste ulteriori risorse si aggiungono agli 850mila euro già investiti dalla Regione e dalla provincia di Modena per la ricostruzione e il ripristino della viabilità sul ponte”.

“Proseguiamo con gli interventi, condivisi col territorio, per la messa in sicurezza della zona- continua Corsini- dopo i danni ingenti provocati dalla rotta del Panaro a strade, case e persone.  Un buon lavoro di squadra tra istituzioni, tecnici e volontari di protezione civile, cittadini che ringrazio”.

Lungo oltre 100 metri e composto da sei campate, il ponte Samone è costruito in calcestruzzo con murature e rostri circolari in pietra lavorata. Realizzato dalla provincia di Modena nel 1947 sulle pile del ponte ottocentesco distrutto durante la guerra, è entrato in servizio agli inizi del secolo scorso, quando venne aperta la strada Gainazzo-Ponte di Samone-Castagneto di Pavullo, diventata poi strada provinciale nel 1960. Nel dicembre 2020, l’opera è stata duramente danneggiata da una serie di importanti eventi alluvionali che hanno portato al crollo della seconda pila e a un generale deterioramento di tutta la struttura.

Gli interventi di ricostruzione

La prima fase di lavori per il ripristino del ponte sono iniziati lo scorso marzo e sono stati finanziati grazie al contributo di 850mila euro da parte della Regione e della provincia di Modena. Dopo un primo intervento di deviazione fluviale della Protezione civile regionale, sono stati ricostruiti due archi, i muri in pietra - nel rispetto della tipologia originaria architettonica del ponte - i parapetti ai lati della sede stradale e i rinforzi delle fondazioni e delle due pile centrali.

Dopo un’ulteriore ricognizione delle condizioni dell’opera, sono stati rilevati problemi legati alla stabilità delle fondazioni di diverse pile del ponte, soggette a un flusso idraulico più intenso a causa del restringimento dell’alveo fluviale, oltre a specifici problemi di degrado di alcuni elementi strutturali del ponte. Da ciò la necessità di eseguire questi ultimi lavori di consolidamento. Al termine dell’intervento, dall’importo complessivo di 1,1 milioni di euro, la funzionalità del ponte Samone sarà totalmente ripristinata. /ER

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ultima modifica 2021-11-04T15:08:22+01:00
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